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Le cooperative della locride contro la mafia

CALABRIA - Le cooperative della locride si ribellano all’aggressione mafiosa.
Pubblichiamo i comunicati stampa del consorzio di cooperative della locride all’indomani del grave gesto di intimidazione mafiosa perpetrato contro l’esperienza di imprenditoria pulita e solidale che si sta portando avanti in quella parte della Calabria. Un’azione che evidentemente non piace alle organizzazioni criminali che non gradiscono che vi siano persone che cercano di liberarsi dalla logica del ricatto rimboccandosi le maniche e mettendo in essere iniziative produttive serie e qualificanti.
Di seguito riportiamo il comunicato del Consorzio sociale GOEL, Del Vescovo di Locri P. Giancarlo Brigantini e della Presidenza nazionale di Azione Cattolica Italiana.

AGGRESSIONE MAFIOSA ALLE COOPERATIVE DELLA LOCRIDE
Ancora una volta siamo costretti a fronteggiare le minacce di una prepotenza mafiosa mai venuta meno. Oggi tocca ad una delle esperienze più note e virtuose del nostro consorzio: la cooperativa Valle del Bonamico, la realtà agricola con il più alto numero di persone occupate tra di noi, nata proprio per contrastare il coinvolgimento criminoso di decine di giovani.
Frutti del sole - consociata alla Valle del Bonamico insieme ad altre 11 aziende agricole che producono lamponi e piccoli frutti – si è vista distruggere con una sostanza chimica (una acido? Un diserbante? o altro) più di diecimila piante di lamponi già pronte per la produzione, un ettaro di serre irrimediabilmente perdute; quasi duecentomila euro di danni a cui non si sa come far fronte!
La cooperativa Valle del Bonamico e i suoi soci hanno subito quasi ogni anno intimidazioni con danneggiamenti agli impianti ed alle colture, pur godendo di un coro di lodi e di ringraziamenti tra la gente dei nostri paesi e tra i braccianti ivi impiegati.
Ormai è evidente che il Consorzio Sociale GOEL e tutti i suoi soci sono divenuti una grande e scomoda “anomalia” nel territorio. La gente ci apprezza e ci segue. Le forze sane della Calabria cominciano a pensare che forse è veramente possibile cambiare. La ‘ndrangheta, che opprime la Locride e la Calabria per i propri biechi interessi, invece comincia veramente a mal tollerarci. C’è qualcuno che vorrebbe espellere dal territorio l’anomalia di tante presenze virtuose perché tutto rimanga palude e degrado. C’è qualcuno a cui non piace che ci sia una Pastorale e una Chiesa impegnata nelle opere di bene comune, che ci sia un modo etico di fare imprenditoria che rimette in seria discussione le ormai consolidate regole del gioco.
Se poi addirittura questo movimento si allarga dalla Locride all’intera Calabria, allora le preoccupazioni di qualcuno possono divenire serie minacce. Noi siamo decisi a non fuggire. Continueremo a difendere e presidiare la nostra terra per lasciarla migliore ai nostri figli. Anzi, episodi come questi ci convincono ancora di più di essere sulla strada giusta e danno ancora più forza ed entusiasmo al nostro movimento!
Chiediamo a tutti di mobilitarsi in nostro favore, facendo di tutto per sostenere la nostra battaglia. Chiediamo allo Stato una risposta durissima a questo gesto grave e simbolicamente inquietante che dimostra quanto la sfacciataggine mafiosa sia rimasta intatta. Le nostre cooperative – facendo impresa e dando lavoro in modo etico, rapportandosi con la politica in modo trasparente, facendosi carico dell’emarginazione sociale dei territori, costruendo nuove vie di sviluppo locale – non fanno antimafia, sono l’antimafia.
Consorzio Sociale GOEL – promozione@consorziosociale.coop –
Consorzio Sociale GOEL società cooperativa sociale sede operativa equal: via Lazio, 42 89042 Gioiosa Jonica RC
web www.consorziosociale.coop
mail info@consorziosociale.coop


LE LACRIME DELLA LOCRIDE
COMUNICATO STAMPA del Vescovo, mons. Giancarlo Bregantini, in merito agli atti di violenza attuati recentemente nella Locride.
Il dolore
Ancora una volta la Locride versa le sue lacrime, amarissime per la violenta morte del giovane Enzo Cotroneo di Bianco, ucciso proditoriamente sulla strada di casa, nella notte di domenica 19 marzo, proprio poche ore prima della sua attesa testimonianza nella delicata inchiesta sull'omicidio dell'onorevole Franco Fortugno. A ciò si aggiunge il ferimento ieri dell'agente di un periodico locale. Ma Locride versa le sue lacrime anche per i tanti atti di intimidazione che hanno il terribile intento di scoraggiare chi vuole il bene e si è impegnato, con fecondi risultati, a creare tante occasioni di lavoro, in una terra avara di speranza e di futuro.
Tristissimo e preoccupante è infatti l'avvelenamento di 1 ettaro di piante di piccoli frutti, nella serra chiamata Frutti del Sole, vicino a San Luca.
Lacrime, quindi, sempre più amare.
La condanna
Il gesto intimidatorio contro l'agricoltura e il lavoro difficile dei contadini lo sento come un'offesa a Colui che, come Creatore di ogni cosa, ci ha dato una terra bellissima, con delle potenzialità immense e ancora poco valorizzate.
Distruggere la campagna è un atto contro Dio, nostro Creatore.
È una bestemmia contro il cielo. Ed è un'orrenda offesa a quel giardino, la Calabria, che Dio ha affidato alle mani di tutti i Calabresi per trarne ricchezza e dignità. Questo vile gesto di distruzione, attuato con raffinata volontà di male, assolutamente preparato, è poi un atto che viola l'intera attività cooperativistica della Locride, che vede tanti giovani, fiduciosi nel futuro della Calabria, impegnati con le loro mani a farla bella.
Tutti insieme. Senza paura. Ormai da 10 anni, con realizzazioni ammirate in tutta Italia. Siglate dal Progetto Policoro, intelligente strumento per la crescita dei giovani, voluto dall'intera Chiesa Italiana e attuato in quasi tutte le Diocesi del sud.
Qui c'è una strategia mortale, che vuole spezzare le nostre intelligenze e minaccia le nostre risorse. Per questo, è un atto che, come Vescovo, condanno nel più forte dei modi. Lo condanno con la scomunica. Quella stessa scomunica che la Chiesa lancia contro chi pratica l'aborto, è ora doveroso, purtroppo, lanciarla contro coloro che fanno abortire la vita dei nostri giovani - uccidendo e sparando - e delle nostre terre - avvelenando.
Impegni
La solidarietà della Chiesa di Locri-Gerace è immediata e piena. Sia nei confronti della famiglia di Enzo Cotroneo, ucciso a due passi da casa, che dei lavoratori delle serre. Ci impegniamo a star vicino alla famiglia colpita, come abbiamo sempre fatto in ogni atto in cui Caino uccide Abele. Ci impegniamo inoltre a ricostruire il danno attuato. A sanare il giardino. A recuperare la dignità dei nostri lavoratori agricoli. A ridare speranza alla nostra gente.
Le forze dell'ordine e la magistratura siano sempre sensibili e immediatamente operative nella difesa della nostra regione. E come restiamo consolati dalla notizia dell'arresto dei presunti autori del delitto Fortugno (anche per merito di chi, con coraggio, si è posto come testimone di giustizia, per permettere la soluzione di indagini difficili e complesse), così speriamo che anche in questi casi si impegnino, con la stessa determinazione, a scoprire autori e mandanti di tali vili gesti di morte.
Possa il Signore della Vita avere pietà di noi. E ci dia la forza di ricominciare con decisione e speranza.
24 marzo 2006, memoria dei missionari martiri
† p. GianCarlo Bregantini, Vescovo

Azione Cattolica Italiana - Presidenza Nazionale - Ufficio Stampa

«Voi distruggete, noi ricostruiamo»
L’Ac esprime la sua solidarietà a mons. Giancarlo Bregantini e agli operatori della cooperativa “Valle del Bonamico” dopo la vile intimidazione

«Voi distruggete ma noi entro Pasqua ricostruiamo»: è questo il messaggio che la Conferenza episcopale calabra (Cec), attraverso la Commissione per la pastorale sociale e il lavoro-giustizia e pace, lancia agli autori dell’attentato che ha distrutto diecimila piantine di lamponi nella serra chiamata “Frutti del sole” nella Locride, gestita dalla cooperativa “Valle del Bonamico”, aderente al Progetto Policoro.
È a questo messaggio che l’Azione Cattolica Italiana si richiama nel condannare un atto criminale che ha provocato un danno di almeno 150 mila euro; ma, fatto ancor più grave, che ha cercato di fermare chi si batte per dare ai giovani un’alternativa seria ed efficace alla pratica malavitosa. Anche attraverso le cooperative agricole, tanto che le autorità hanno affidato a queste realtà terre confiscate ai mafiosi. Non è la prima volta che si verificano atti di intimidazione nei confronti di monsignor Giancarlo Bregantini e delle realtà che ha sostenuto in questi anni.
Come Azione Cattolica Italiana esprimiamo tutta la nostra solidarietà al vescovo e alle persone che lavoravano nella cooperativa “Valle del Bonamico”, così come ci sentiamo vicini alle popolazioni di questa regione impegnate a dire concretamente che è possibile uno sviluppo diverso, solidale; che è possibile il riscatto di questa terra segnata da troppi anni di violenze.
«Se la ‘ndrangheta, questa volta, ha colpito questo tipo di realtà», scrive in un documento la Delegazione regionale dell’Ac della Calabria, «vuol dire che oltre all’opera della magistratura e delle forze dell’ordine, sta avendo efficacia l’opera educativa e formativa di altre realtà come la Chiesa, i gruppi giovanili, le associazioni culturali, i movimenti» E ancora: «Il recente episodio criminale non è espressione dell’aumentato potere della criminalità organizzata, ma segno di debolezza e bisogno di riprendere il dominio di un territorio che ha scelto, invece, di andare nella direzione della legalità».
Come Azione Cattolica Italiana vogliamo dire ancora una volta che lo sviluppo del Meridione è uno degli elementi cardine dello sviluppo dell’intera nazione italiana, e il Sud ha bisogno di chiarezza, di legalità, di sicurezza senza la quale diventa difficile o quasi impossibile inventare nuovi investimenti o attirare nuovi interessi per lo sviluppo economico di quella terra.
Roma, 29 marzo 2006
29/03/2006
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