Accedi oppure Registrati
Prima pagina Notizie Articoli Foto Dizionario dialettale Abystron teche Sostienici

dove

Direttore: Pio Giovanni Sangiovanni Credits | Privacy
 
21:28
Mercoledì
24/04/2024
Traduci English Français Español Deutsch Portuguese
Sei in /Calabria/Precedenti/Calabria/Riordino enti inutili

Una proposta per riordinare gli "enti inutili"

CALABRIA - In questi giorni si sta sviluppando un interessante dibattito sulla necessità di rivedere ed eventualmente eliminare gli enti inutili, i cosiddetti "rami secchi" che, assorbono risorse e non producono niente in termini di sviluppo del territorio. Raccogliamo qui la sintesi di un proposta di riordino delle Comunità montane e la loro trasformazione di Enti territoriali per innovazione e sviluppo (ETIS) che ci è stata inviata dal portavoce della Federazione dei Verdi di Scalea Palmiro Manco. Lo stesso rappresentante del partito del sole che ride ha trasmesso l'intero documento al Governatore della Calabria Agazio Loiero.

Premessa
Per ripartire la Calabria deve affrontare nuove sfide e per il futuro ci vogliono nuovi modelli, nuove forme di sviluppo e di governo degli Enti sul territorio. Questa mia idea potrà essere valida, sicuramente, per iniziare un confronto serio sulle politiche gestionali finalizzate allo sviluppo della società. Il mio auspicio è che altri dirigenti politici si interroghino sulla triste situazione attuale, della struttura dello Stato, e come potrà continuare ad essere domani! La Regione Calabria, se ne avrà la capacità, potrà essere la prima Regione in Italia a chiudere definitivamente un’epoca negativa, costituita da enti burocratici inutili e dispendiosi, come le Comunità Montane, Consorzi di Bonifica ecc.
Il fallimento delle Comunità Montane è dovuto principalmente alla loro sterile incisività di progettazione sul reale fabbisogno dei territori e soprattutto dagli stessi Comuni Montani che non hanno mai attuato la prima proposta di riordino, cioè aprire gli enti Comunitari ad altri comuni limitrofi non montani, mentre tutti insieme si prodigavano a svuotare le casse dello Stato con associazioni, progetti, piani e patti territoriali, suscitando l’emarginazione dell’ente e tenendolo presente solo per questioni di convenienza e di incarichi, non accorgendosi che le loro comunità montane diventavano il solito “Carrozzone politico”, vuoto sia di contenuti che di programmi e senza quattrini.
Idem per i Consorzi di Bonifica, Afor ecc. dove i costi di gestione ed i continui commissariamenti ne hanno fatto centri di potere ingovernabili e costose centrali di clientele, con i loro bilanci in passivo da decenni.
Questa nuova proposta consiste nella realizzazione degli Enti Territoriali Innovativi e di Sviluppo. L’istituzione dovrà essere studiata, approfondita e perfezionata in modo serio, cominciando da queste poche righe. Il progetto, a grandi linee, potrà migliorare e risanare lo Stato, le Regioni ed i Comuni dai tanti sprechi, controllare e monitorare i finanziamenti Regionali, Ministeriali e/o Europei e soprattutto la gestione con un'unica struttura territoriale. Per l’istituzione degli Enti territoriali per l’innovazione e Sviluppo (ETIS) serve l’abrogazione delle attuali Comunità Montane e Consorzi di bonifica, con una nuova legge Regionale ad hoc sul riordino degli Enti Locali.
La costituzione del nuovo ente (ETIS) dovrebbe avvenire tra le autonomie locali, collocati in zone omogenee sia montane che marine, (es. A.T.O.) tenendo presente anche degli stessi principi dei Patti territoriali (escludendo i soggetti privati nella I° fase cioè nella sua Costituzione, successivamente l’ente, disporrà della facoltà di inserire progetti e formare società miste pubbliche/private).
Il nuovo Ente è volto ad individuare obiettivi di sviluppo comuni, da realizzare attuando programmi di intervento produttivi ed infrastrutturali tra loro integrati, nonché garantire supporto amministrativo e assistenza tecnica nei progetti di matrice regionale, ministeriale e/o europea, per rendere più efficiente e snella l'azione della politica dello sviluppo del territorio.
Per riordino delle Comunità Montane si intende in pratica la loro soppressione, perché il loro attuale funzionamento è inconsistente ed improduttivo. L’abrogazione ovviamente sarà solo burocratica, tuttavia sarà importante l’utilizzazione delle strutture, delle risorse umane presenti in Pianta organica per cominciare a dare inizio all’istituzione dell’Ente Territoriale per Innovazione e Sviluppo.
Il Nuovo Ente (ETIS) dovrà avvalersi ed inglobare tutte forme di unione delle realtà territoriali, come: PIT, Unioni dei Comuni, PIS, Patti Territoriali, Contratti di Programma ecc. Servirà per coordinare e veicolare i progetti ed i finanziamenti in tutto il territorio. In pratica dovrà essere il motore di ricerca scientifica, attuando centri studi specifici per settori, valorizzando risorse umane e territoriali (poco impiegate).
La nuova struttura e l’organizzazione dell’Ente avrà un unico consiglio d’amministrazione (formato da rapp. n° 1 o 2 per Comune) ed un solo ufficio di Presidenza. Annullando così le numerose Presidenze ed i nutriti Consigli d’amministrazione di “facciata”, che sono il vero spreco delle risorse in emolumenti dei molti rappresentanti, oltre a ciò si potrà prevedere un solo ETIS ogni due Comunità Montane con territorio omogeneo (es. Costa Tirrenica Cosentina – Com. Montane di Verbicaro e Paola un solo ETIS).
Gli indirizzi, i programmi ed i controlli previsti dalla legge saranno a carico della Regione. Sussisterà, inoltre, pieno sostegno economico tramite finanziamenti di progetti mirati da parte degli enti superiori come la Provincia la Regione e lo Stato e cooperazione con altri Enti come l’ARPACal, ecc.
L’Ente sarà coordinato per settori da rappresentanti del Consiglio d’amministrazione (formazione della Giunta) più il Presidente ma la loro amministrazione sarà condotta prettamente dai funzionari (impiegati pubblici già presenti in organico nelle C.M.).
Ipotesi di massima per la gestione, supponendo quattro Settori:
MANAGEMENT SERVIZI - società miste (es. costituzione di società miste per la gestione dei servizi – Trasporti, Comunicazioni, Rifiuti ecc.)
TURISMO – MARKETING del Territorio ( Progetti di sviluppo –Promozione ecc.)
LAVORO & INNOVAZIONE – (Corsi di formazione – Agevolazioni imprese locali ecc.)
AMBIENTE - PROTEZIONE CIVILE (Rifiuti – Progetti di disinquinamento e di risanamento idrogeologico – Emergenze , coordinamento di progetti mirati verso lo sviluppo sostenibile come Agenda 21 locale,).
Quest’ultimo settore Ambiente - Protezione Civile potrà curare ed anche coordinare altre risorse mal gestite come l’Afor (Imp.forestali) ed i Consorzi di Bonifica, se abrogati ed inclusi nell’ETIS.
Oppure gli attuali Consorzi di Bonifica potranno essere Ristrutturati in Osservatori ambientali, con il controllo da parte degli Assessorati Regionali all’Ambiente, inserititi nella struttura dell’ARPACal, diventando così organismi operativi per le bonifiche, utilizzando e ricollocando risorse umane disponibili come gli attuali impiegati forestali per monitoraggi e per la prevenzione dei rischi ambientali, squadre antincendio, ecc.
Conclusioni
Sono sicuro che questa “soluzione” potrà cambiare in meglio il corso degli avvenimenti, il nuovo ente sovracomunale, di certo, stravolgerà questo logoro sistema degli enti locali. La struttura organizzativa dell’ETIS dovrà essere pianificata al fine di garantire efficienza , risparmio gestionale e massima equità in base alle esigenze di ogni singolo comune, tenendo conto del suo territorio e della popolazione.
Al Presidente Agazio Loiero invio questa proposta affinché possa percorrere sentieri di progresso sostenibili che mirano al risparmio ed all’efficienza dello Stato, ma soprattutto per dare alla Calabria quel ruolo di Regione capofila di novità concrete.

Palmiro Manco - Dirigente Federazione dei Verdi
04/10/2006
Ascolta con webReader

 


0 commenti.

Per visualizzare lo spazio commenti è necessario accedere al sito.

Accedi
Nome utente
Password
 
 
Registrati | Recupera dati