Carissimi amici, l'invito ad andare al largo, che tutti ricordiamo come uno dei più efficaci appelli di Giovanni Paolo II, c'è continuamente riproposto dalla liturgia, soprattutto di queste prime domeniche dell'anno. E' l'invito a sfidare i nostri limiti e a superare tutto ciò che è diventato comodo e in certo modo soffocante nella quotidianità delle piccole o grandi sistemazioni che ciascuno si costruisce... Che volete farci? Le cose che dico (che scrivo) valgono ovviamente innanzi tutto per me, che, per fortuna, di sistemazioni ne ho realizzate ben poche e molto precarie (!). Talvolta mi viene in mente quel medico pioniere dell'omeopatia, Samuel Hahnemann, medico tedesco del XVIII secolo, che sperimentava su se stesso le sostanze poi adoperate come rimedi ... Io continuo a sperare che un qualche beneficio lo riceviate anche voi da questa mia auto-sperimentazione continua. In ogni caso, buona domenica e buona navigazione... al largo. Con affetto GM.
LA LOCANDINA - L’appello pressante che ci viene dalle letture è "convertitevi", "cambiate rotta, cambiate vita!". Il Vangelo visualizza plasticamente più che il cambiamento di una rotta di navigazione, il cambiamento dello stesso orizzonte in cui navigare. Apre scenari inediti alla cui esistenza da soli non avremmo mai pensato. A questi ci conduce una presenza che a prima vista può sembrare scomoda, ma che è tuttavia l'unica capace di strapparci al circolo vizioso di una vita che esaurisce tutto il suo senso nel suo stesso orizzonte. È il Cristo, uomo come te e come me. Tuttavia è l'Eterno fattosi navigazione e cammino per condurci oltre le porte di ogni limite.
3^ Domenica dell’anno (B) 2006
Lasceremo anche noi la nostra barca,
quella delle nostre troppo corte traversate,
e quanto nelle reti ci bastava a sopravvivere?
Il viaggio cui tu chiami a volte fa paura:
non ci spingi ad affrontare un mare periglioso
che comunque conosciamo palmo a palmo,
come i nostri dubbi e le stesse paure del naufragio…
Ci spingi oltre l’orizzonte odiato e caro
su cui amiamo attendere ogni giorno
l’ora dolce e temuta in cui viene la sera.
Ma tu vuoi che andiamo oltre e per stanarci
dal nostro quotidiano, lo visiti e appena lo rischiari
di una luce inedita, come quel tuo volto
colto all’imbrunire e quella voce
ch’è solo un soffio, un soffio come quello
che ci portò nel mondo e ci trarrà da esso.
Ma noi, Gesù, almeno una cosa impercettibile
ed evidente abbiamo colto: il tuo passaggio.
Fa’ che ora, tirata quella barca,
senz’indugio ti seguiamo. (GM/22/01/06)
Paolo apostolo ai Corinzi (7,29-31) - "Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero; coloro che piangono, come se non piangessero e quelli che godono come se non godessero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano del mondo, come se non ne usassero appieno: perché passa la scena di questo mondo! Parola di Dio!".
Vangelo secondo Marco (1,14-20) - "Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono".
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