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Disagi e disservizi per viaggiatori di trenitalia

ITALIA - Doveva essere una normalissima tappa di trasferimento da Scalea a Napoli centrale per poi imbarcarsi su un volo per la Germania ed invece per Stefano, che è anche preisdente di Abystron, il viaggio in treno, nei giorni scorsi, si è trasformata in un’autentica odissea. E l’interessato, studente universitario calabrese specializzando a Monaco di Baviera, ha deciso di inviarci questo racconto denuncia che probabilmente rappresenta un evento per niente eccezionale di questi tempi, come ci mostrano le cronache quotidiane che ci parlano di cittadini esasperati alle prese con mostruosi e incredibili disservizi.
“La partenza dalla stazione di Scalea con un treno InterCity proveniente da Reggio Calabria – racconta Stefano – era prevista alle ore 10:35 e l'arrivo alla stazione di Napoli Centrale alle 13:12; ciò mi avrebbe concesso un buon margine temporale per raggiungere comodamente l'aeroporto Capodichino ed effettuare tutte le procedure per l’imbarco. Il biglietto del treno, di seconda classe e con prenotazione del posto, è stato acquistato su internet in modalità Ticketless, il costo di 18.80 euro. Già da Scalea però il treno è in fortissimo ritardo: aspettando sotto un sole cocente, ripetute comunicazioni ci informano di 5, 10, 15, fino ad arrivare a 45 minuti di ritardo. Quindi il treno finalmente arriva a Scalea alle 11:20 ed è pronto alla partenza verso Napoli.
La condizione all'interno del treno è abbastanza fatiscente: i corridoi sono completamente affollati con gente stanca, sdraiata a dormire sul pavimento e con la testa poggiata sui numerosi borsoni che concorrono a impedire il passaggio lungo i vagoni. Raggiungo a fatica la mia cabina e recupero il posto prenotato. Nonostante preveda solo 7 fermate intermedie – continua il giovane studente – il treno si ferma ripetutamente sia nelle stazioni che, addirittura, nel bel mezzo delle tratte per decine e decine di minuti. Emblematica è stata la sosta nella stazione di Pisciotta-Palinuro protrattasi per oltre 40 minuti e seguita, a meno di 3 minuti dalla partenza, da una successiva sosta di almeno altri 10 minuti tra le stazioni di Pisciotta e Ascea.
Molte e comprensibili sono state le proteste dei viaggiatori a bordo; alcuni, ormai al limite della pazienza, decidono di interrompere il loro viaggio fermandosi in una delle stazioni intermedie e non tardando a denunciare i disagi agli uffici di polizia preposti. Alla fine raggiungiamo Napoli alle ore 15:20 circa, con ben 2 ore e 10 minuti di ritardo. Mi affretto a prendere un taxi per l'aeroporto, ma il traffico è notevole. Il tempo di arrivare e di trovare il punto per effettuare il ceck-in che già si sono superate le 15:40.
Al ceck-in, che chiudeva alle 15:30, un’addetta contatta l'aeromobile per chiedere di ammettere il passeggero ritardatario, ma nulla da fare, troppo tardi. Per fortuna la compagnia aerea (Lufthansa) mi consente un cambio del biglietto senza spese aggiuntive e, previa attesa di altre 2 ore all'aeroporto, di imbarcarmi con il volo delle 18:10. Qualcuno mi consiglia di chiedere a Trenitalia il rimborso del biglietto del treno ma scopro di lì a poco che per la modalità ticketless non è previsto alcun rimborso se non è stato consegnato il biglietto cartaceo dal personale di bordo, che, guarda caso, questa volta non è passato.
Intanto la signorina del check-in si prodiga a sottolineare che il cambio del biglietto accordatomi rappresenta un fatto assolutamente eccezionale e che io sono stato molto fortunato. La ringrazio mentre mi chiedo – conclude Stefano – se sia normale che un servizio pubblico essenziale come quello del trasporto ferroviario possa rivelarsi così inefficiente, tanto da essere causa di inenarrabili disagi e di così lunghi rosari di lamentele che non risparmiano proprio nessuno, pendolari, studenti, uomini d'affari e viaggiatori occasionali”.
san.pio gio.
27/08/2006

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/italia/precedenti/scuola-fioroni/odissea-in-treno.aspx
Data: martedì 30 aprile 2024 - 04:42:16