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La Sua presenza per continuare a vivere

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - La seconda domenica di Natale ci invita a riflettere sul fatto che il Verbo (Parola e Sapienza di Dio, vedi 1^ lettura) ha voluto abitare in mezzo a noi, piantando la sua tenda tra le nostre tende. Ciò significa che da quando egli è con noi, la nostra vita non ha solo un compagno e una Presenza, ma uno scopo autentico per continuare a vivere. Per continuare ad amare. Semplicemente per continuare ad esistere. L'insensatezza riceve così un senso e la nostra fuga nel tempo non è più un inesorabile finire nel nulla. Grazie alla presenza del Verbo di Dio tra di noi, nemmeno il nulla ci fa più paura, perché riceviamo da lui luce e forza sufficiente per poterlo attraversare senza restarne annientati. Ciò ci riguarda in prima persona, ma riguarda anche tutto ciò che abbiamo perso e continuiamo a perdere negli anni che scorrono. In effetti tutto ritroviamo in lui, così come ritroviamo noi stessi in ogni brandello di vita e di speranza, in ogni sogno di vita e soprattutto in ogni atto d'amore. Ritroviamo noi stessi in quell'amore incredibile di Gesù, che a stento riusciamo a reggere...
(Un presepe allestito in un forno. Ci ricorda che quel Gesù che si è fatto carne si fa anche pane per noi, per restare con noi per sempre)

PREGHIERA
«Egli dice: Io sono la tua vita.
Io sono il tuo tempo.
Io piango le tue lacrime -
le piango insieme a te.
Io sono la tua gioia,
non aver paura di essere lieto,
perché da quando ho pianto io,
la gioia è il corredo più reale,
anziché l’angoscia e il lutto,
di coloro che credono
di non avere alcuna speranza.
Quando, facendo il conto
dei tuoi pensieri e delle tue esperienze di vita,
esso non torna più,
guarda, io sono ciò che ancora manca,
e so che proprio questo,
che vorrebbe portarti alla disperazione,
in verità è il mio amore, che tu non comprendi».
(Karl Rahner, Schriften zu Theologie, Band VII, Aufsatz „Weihnachten“)

Siracide (24,1-4.12-16) - La sapienza fa il proprio elogio… il creatore dell’universo mi diede un ordine, colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele, affonda le tue radici tra i miei eletti”. Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato, per tutta l’eternità non verrò meno. Nella tenda santa davanti a lui ho officiato e così mi sono stabilita in Sion. Nella città che egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità, nell’assemblea dei santi ho preso dimora».

Vangelo di Giovanni (Gv 1,1-5.9-14) - In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.

03/01/2009

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/2009/2%5e-domenica-dopo-natale-b---2009.aspx
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