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Meglio non accumulare ciò che è destinato alla ruggine, alle tarme e al fuoco

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Il messaggio di questa domenica è alquanto complesso. Tanto le letture che il brano evangelico contengono insegnamenti diversi, che possiamo ricondurre al filo conduttore della presenza di Dio laddove la solidarietà e la voglia di condividere prevalgono sull'ingordigia del possedere e sulla volontà del contrapporre. Per entrare in questa logica evangelica occorre non di rado passare attraverso purificazioni dolorose, pronti a distaccarci anche da quanto ritenevano tanto caro e importante da non poterne fare a meno (ciò che è prezioso come una mano o un occhio). Eppure le parole di Gesù non lasciano adito a dubbi. Meglio allora non accumulare ciò che è destinato alla ruggine, alle tarme e al fuoco (cioè all'autodistruzione), ma mostrarsi attenti ai bisogni dei più sprovveduti e dei più piccoli, cioè dei veri protagonisti del Regno di Dio.

PREGHIERA
Una ruggine sottile corrode i nostri beni
ed è simile alle tarme
che consumano ogni vestito;
si chiama con diversi nomi,
riconducibili tutti a un nome solo:
avidità corrosiva dell'anima.
Con essa brucia già adesso,
come in un falò riparatore,
l'esistenza di chi ha pensato solo ad accumulare ricchezze
che non valgono quanto la propria anima,
né quanto il sogno di essere grandi
nell'intimità del nostro essere
e nel rapportarci col mondo che ci circonda.
Aiutaci, Gesù, a invertire la rotta,
aiutaci a correre incontro a chi ci chiede
l'acqua fresca di un senso della vita,
che vediamo essere così fragile
e così grande nello stesso tempo. Amen!(GM/01/10/06)

Lettera di Giacomo (5,1-6) - Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore onnipotente. Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage. Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza.

Vangelo di Marco (9,38-48) - In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava
demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

25/09/2009

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/2009/26%5e-domenica-anno-b---2009.aspx
Data: giovedì 28 marzo 2024 - 16:11:41