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Il dialogo fra Gesù e Pietro: Una scuola in cui si insegna e si apprende come amare

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - L'intenso dialogo tra Gesù e Pietro riportato dal Vangelo di oggi può essere considerato una scuola in cui s'insegna e si apprende come amare. Dopo la pesca abbondante fatta da Pietro e dagli altri discepoli su indicazione di Gesù, riconosciuto solo successivamente, Gesù chiede a Pietro per due volte se egli lo ami, usando il verbo greco agapào che indica propriamente l'amore gratuito e senza riserve di Dio. Pietro risponde più modestamente che egli vuole bene al Maestro, non osando ripetere quel temine, ma utilizzando quello indicante l'amicizia o l'amore tra simili (filèo). A questo punto Gesù, quasi adattandosi alle condizioni dell'interlocutore, gli chiede per la terza volta se egli gli voglia bene e di certo quelle tre domande offrono a Pietro una sorta di riparazione al suo triplice rinnegamento durante la passione. La reazione di Pietro è una conferma del suo amore per Gesù e anche una confessione di fede in lui: «Signore, tu conosci tutto, sai che ti voglio bene!». A questo punto Gesù confermandogli il compito di essere punto di riferimento per tutti gli altri discepoli, è come se lo chiamasse una seconda volta, non senza trascurare un riferimento alla sua morte, con la quale avrebbe in seguito sigillato la sua fede e il suo amore. La riva dalla quale Gesù fa cenno a Pietro e agli altri discepoli.

Preghiera
È mattino, come quella volta
che il gallo continuava a cantare quando tu, Pietro,
avevi già per tre volte rinnegato il maestro.
Ma questa volta il giorno si tinge di una luce nuova
perché Gesù da lontano ti chiama,
indicando il verso giusto dove buttare le reti ...
Il cuore forse sussulta in un presentimento
che a poco a poco diventa realtà,
fino a che, buttandoti a nuoto, questa volta
puoi nascondere tutte le tue lacrime
nell'acqua di quel lago, che sarebbe rimasto
tutto il tuo mondo, se Gesù non t'avesse chiamato.
Ora non cedi ai flutti, perché non hai paura
e quando finalmente gli stai davanti, professi il tuo amore
con tutto il pentimento, forse piangendo ancora
con dolore e con gioia, tutto insieme,
così com'è spesso con la nostra vita,
appunto gioia e sofferenza. (GM/18/04/10)

Vangelo di Giovanni (21,1-19) - In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

 

18/04/2010

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/locandina-2010/3%5e-domenica-di-pasqua-2010-(c).aspx
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