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Uomo di Dio tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - «L'attaccamento al denaro è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti dolori.» (1 Tm 6,10). La decisa affermazione di Paolo si trova nei versi che precedono il brano della seconda lettura. Ci offre la chiave per intendere il vangelo di oggi, dove diventa protagonista la figura del povero Lazzaro, che aspetta davanti alla porta di un ricco, per sfamarsi degli avanzi dei suoi innumerevoli banchetti. Un uomo evidentemente piagato nell'anima e nel corpo, se persino i cani non smettono mai di leccarne le ferite. Lazzaro e il ricco sono figure esemplari di due opposti modi di vivere e di essere. Una barriera li divide inesorabilmente sulla terra. Quella dell'egoismo e dell'indifferenza del ricco, plasticamente raffigurata dalla porta, che il povero attende che si apra almeno per qualche momento. Purtroppo quella barriera diventerà un insuperabile abisso alla fine della loro vita. Come è dell'amore così è dell'egoismo. Tende a protrarsi nel tempo fino a fissarsi per l'eternità. Sicché l'attaccamento al denaro e ai propri beni manifesta la sua velenosa radice, origine di molti tormenti, tra i quali il peggiore è quello di aver perso l'occasione di uscire dalle proprie comodità per condividere e amare. L'unica porta del paradiso è l'amore.
(Immagine: Fiore di una cicoria che si erge con il suo stelo, al di sopra delle prime foglie cadute per terra).

PREGHIERA
Sai perché mi piace questo fiore?
Perché è povero e profuma di terra
eppure porta il colore del cielo.
Già cadono le prime foglie dei grandi alberi, O Dio,
ma dagli steli delle modeste cicorie
si alzano ancora meravigliose corolle
incuranti dei primi freddi e dell'incuria di chi le calpesta.
Si alzeranno ancora, più volte, per dire
che il cielo non si può calpestare,
e che se anche qualcuno pensa di cancellarne il ricordo
esso sempre riaffiora...
Nostalgia di cielo e di cose che sanno resistere
al volgere d'una stagione,
desiderio di un amore più vero,
che permane dopo l'ultimo treno e l'ultima auto partita
sul far del mattino...
Cielo che ci attendi e dolcemente ci chiami,
vieni a fiorire sempre, in ogni mio mattino,
ed insegnami che formiamo qui sulla terra una sola corolla
e che come vivremo resteremo un giorno per sempre. Amen!
(GM/26/09/10)

1Timoteo (6,10-12) - L'attaccamento al denaro infatti è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti dolori. Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose; tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni...

Vangelo di Luca (16,19-31) - In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma". Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi". E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"».

26/09/2010

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/locandina-2010/26%5e-domenica-2010-(anno-c).aspx
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