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Il deserto è destinato a diventare un giardino per noi, se lo sappiamo attraversare

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Seconda domenica di Avvento: più che un passo, una tappa ulteriore verso la venuta di Gesù! Due immagini apparentemente contrastanti: il giardino e il deserto. Apparentemente, perché il deserto è destinato a diventare un giardino. Ma per chi e a quali condizioni? Per noi, se lo sappiamo attraversare e a condizione che ne usciamo trasformati. Nel vangelo di oggi il deserto è il luogo in cui il Battista parla con la radicale povertà delle sue scelte, prima ancora che con le sue parole. Non è nemmeno un luogo arido, ma certamente un luogo solitario. Seguendo il suo esempio e il suo messaggio, possiamo cambiare ogni deserto in giardino, nel senso che potremo superare ogni aridità spirituale ed ecclesiale, ogni asperità affettiva e relazionale, ogni devastante esperienza del nostro inesorabile avanzare nel tempo senza proporzionatamente crescere in sapienza evangelica... Ma il processo è già iniziato, da quando quel deserto ha visto sbocciare il primo germoglio di Iesse, in cui la tradizione cristiana ha sempre visto un'anticipazione del Messia-Gesù. Per il profeta Isaia è il giardino, come nuovo mondo, in cui uomini e natura convivono in armonia e nella pace. È il mondo riconciliato per tutta l'umanità, dai tempi in cui la prima coppia umana ne era stata esclusa.

PREGHIERA
Quella poca acqua, scesa per tua infinita Grazia
sulla mia fronte il giorno di San Marco
di tanti anni fa, ora è un fiume sempre da attraversare
e non ti nascondo che talora mi fa un po' paura...
Non già perché si perde nell'assolata natura,
con la quale sempre mi parli,
ma per quell'umano silenzio sospeso tra il cielo e la terra
che circonda i luoghi la cui sfuggente bellezza
non si può condividere.
Passando da questa sponda verso l'altra
dove una mano m'attende e m'invita,
ripenso a Mosè e alla sua traversata, mai ritenendo
che essa sia stata del tutto compiuta.
Ripenso al Maestro che sta per venire, che quelle acque
volle attraversare, per sentirne il sapore
e con esso la fatica di scendere in un abisso
che Dio prima d'allora non conosceva.
Ripenso a te, Giovanni Battista, partito in un'alba
dalla casa paterna, senza farvi mai più ritorno.
La tua povertà m'accompagni per tutta la vita!
La tua preghiera mi sostenga e mi guidi
ogni giorno! Amen! (GM/5/12/10)

Isaia (11,1-10) - In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d'intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. Il lupo dimorerà insieme con l'agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l'orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare. In quel giorno avverrà che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa.

Vangelo di Matteo (3,1-12) - In quei giorni, si rende presente Giovanni il Battista nel suo annuncio nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché si è avvicinato il regno dei cieli!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!». E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all'ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: "Abbiamo Abramo per padre!". Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell'acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

05/12/2010

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/locandina-2010/2%5e-domenica-d%27avvento-anno-a---2010.aspx
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