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Saper leggere i segni dei tempi, dell'agire di Dio nella nostra epoca

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - La terza domenica d'avvento ci invita a saper leggere i "segni dei tempi". Che cosa sono ed è facile interpretarli? Evidentemente no, se persino il Battista, nel Vangelo di oggi, deve chiedere ragguagli. La risposta di Gesù gli facilita il compito e indica quali sono "i segni" della sua venuta nel mondo come messia e, più in generale, quali sono i segni dell'agire di Dio in una particolare epoca. Quelli evangelici sono segni "sovversivi ", perché sconvolgono i nostri criteri di valutazione e danno una scossa al nostro accomodante e spesso rassegnato "realismo". Ciechi, zoppi, lebbrosi, sordi e morti sono categorie di persone per noi irrecuperabili. Ma è non così per Gesù, che, capovolgendo la loro situazione, ne fa i protagonisti del Regno di Dio. Egli precisa che tutto ciò è nel piano di Dio di portare la gioia ai poveri e aggiunge, per noi e per chiunque altro, che se vogliamo entrare nel suo regno, dobbiamo entrare nella stessa logica e non "prendere scandalo" di fronte a questa sua scelta. Ha capito Giovanni Battista il suo messaggio? Certamente,perché egli sapeva che il Messia non poteva fare altrimenti e con la sua vita aveva egli stesso voluto immedesimarsi nella condizione dei più poveri che attendono la loro felicità solo da Dio.

PREGHIERA
Da quando hai detto «Coraggio, non temete,
vengo a salvarvi, perché sono io la vostra forza»
ho anch'io rinvigorito le mie ginocchia vacillanti.
Ho di nuovo preso con forza il bastone del viaggio,
e mi sono rimesso in cammino
ed ora faccio parte di una moltitudine di salvati:
quelli che tu Gesù indicasti a Giovanni.
Sono i ciechi d'una volta, che aprono la pista
e quanti erano storpi e zoppi, che corrono più degli altri.
Sono i lebbrosi d'un tempo, che sostengono la marcia
e quanti erano sordi, che odono la voce del deserto
con la quale ci parli. Sono in piedi persino
quanti erano umanamente morti e camminano con gioia.
Una massa sconfinata di poveri diventa felice,
accogliendo la tua sfida contro le povertà create dagli uomini
e contro la povertà dell'anima, che ci incatena
al nostro vivere comodo, ma incapace di donare.
Liberaci allora da questa inettitudine
e anche noi ti seguiremo con il tuo popolo in festa. Amen! (GM/19/12/10)

Profeta Isaia (35,1-6.8.10) - Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto. Ci sarà un sentiero e una strada e la chiameranno via santa. Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto.

Vangelo di Matteo (11,2-11) - In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: "Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via". In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

11/12/2010

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/locandina-2010/3%5e-domenica-d%27avvento-a---2010.aspx
Data: sabato 20 aprile 2024 - 07:28:46