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L'uomo guarito nello spirito e nel corpo, icona vivente della nostra umanità

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - L'ultima domenica prima della Quaresima, che inizierà mercoledì con le ceneri, ci presenta ancora Gesù come colui che soccorre l'uomo nelle sue necessità. Campeggia nel Vangelo l'immagine del paralitico portato a Gesù da quattro persone. L'uomo da lui guarito nello spirito e nel corpo sembra un'icona vivente della nostra umanità: di ciò che siamo nella nostra costituzione umana integrale e nella nostra natura relazionale. A Gesù non sfugge la fede di coloro che, con qualche acrobazia, riescono a portargli innanzi il paralitico. Il Vangelo sottolinea che Gesù, proprio in forza della fede di costoro, dice al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati!». A questo pronunciamento, che è insieme di affetto e di perdono, fa seguito l'altro che lo rimette in piedi e lo rimanda a casa sua. Con ciò lo rimanda alla sua vita ordinaria, ma da vivere ormai in maniera diversa, da uomo autonomo che cammina e può badare a se stesso da solo. Insomma a ciò che aveva sognato da sempre. 

PREGHIERA
Che cosa è più facile, dire:
«Dio ti guarisce da ogni male!»
o dire: «Alzati in piedi e cammina a fronte alta,
da uomo libero con la sua dignità di figlio di Dio»?
Io, Ti confesso, Signore, ancora non so
che cosa sia più facile dire.
So solo che accanto agli infelici più di me
ci sono portatori solidali e tanti pettegoli, la cui arte
è parlare solo dei peccati degli altri.
Io so soltanto che la fede di alcuni mi porta
quando giaccio spiritualmente come quel paralitico,
e così spero di poter aiutare anch'io qualcun altro
almeno a comparirti davanti,
perché veda il Tuo volto e senta la Tua voce
che invita a mettersi in piedi.
Fa', allora, Ti preghiamo, che camminiamo non solo
nelle nostre quotidiane dimore,
non più prigionieri del male e dei cattivi ricordi,
ma nel mondo dove ci mandi come Chiesa
che, raccogliendo gli uomini, cammina con loro!
Amen! (GM/19/02/12)

Isaia (43,18-19.21-22.24-25) - Così dice il Signore: «Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa. Il popolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi. Invece tu non mi hai invocato, o Giacobbe; anzi ti sei stancato di me, o Israele. Tu mi hai dato molestia con i peccati, mi hai stancato con le tue iniquità. Io, io cancello i tuoi misfatti per amore di me stesso, e non ricordo più i tuoi peccati».

Vangelo secondo Marco (2,1-12) - Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico "Ti sono perdonati i peccati", oppure dire "Àlzati, prendi la tua barella e cammina"? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te - disse al paralitico -: àlzati, prendi la tua barella e va' a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella e sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

19/02/2012

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