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Sono indispensabili nel mondo le opere che assecondano l'amore e l'opera di Dio

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Il Vangelo di oggi segue direttamente la pagina delle beatitudini, sostituito domenica scorsa da quello della presentazione di Gesù al tempio. Insieme con le altre letture, contiene un messaggio religiosamente sconvolgente, che è il prosieguo della "rivoluzione" delle beatitudini. Queste dicono, in buona sostanza, che ad essere felici non sono quanti possiedono beni, potere e riconoscimenti nel mondo, ma, al contrario, proprio coloro che ne sono sprovvisti, perché la loro ricchezza è tutta in Dio e nel suo Regno. È una vera e propria rivoluzione per la mente e per il cuore. Potremmo chiamarla, più che sociale, "rivoluzione antropologica", perché riguarda l'uomo e i punti di orientamento della sua vita. Segue oggi una seconda rivoluzione, che riguarda direttamente la religione. La si ricava, oltre che dal Vangelo, dal testo di Isaia e dalla considerazione di Paolo sulla centralità della "follia" della croce. Non la religione in quanto tale, ma le opere che assecondano l'amore e l'opera di Dio sono indispensabili nel mondo. Se il digiuno e le altre pratiche cultuali non portano alla solidarietà e alla liberazione, non sono gradite a Dio. Coloro che vogliono adorarlo dovranno essere sale di giustizia e luce del mondo, luce che attesta che l'amore è possibile. Il mondo stesso più che di religioni ha bisogno di questo: di condivisione di pane e di futuro, così come ha bisogno di liberazione da ogni tipo di oppressione, interiore ed esteriore, individuale e politica. È valida solo la religione che asseconda tutto ciò.

PREGHIERA

Alcuni hanno detto di Te, Gesù,
che la Tua era follia d'amore,
la follia che ti portò a dare tutto Te stesso;
senza apparentemente chiedere
alcunché in contraccambio

apparentemente, perché Tu chiedevi solo
quello che un folle o un Dio potevano chiedere,
e cioè che la violenza cessasse
e finalmente l'amore potesse regnare nel mondo,
anche a costo di pagare il prezzo più alto,
che è quello di una vita donata,
per non contrarre il morbo dell'odio.

Lo abbiamo visto e lo vediamo ogni giorno:
non le religioni cambiano il mondo,
nemmeno la nostra, ma solo l'amore:
l'amore praticato che libera la mente ed il cuore
fino a dare non solo il pane della propria bocca
ma se stesso nella follia del Tuo amore. (GM/09/02/14)

Isaia (58,7-10) - Così dice il Signore: «Non consiste forse [il digiuno che voglio] nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!". Se toglierai di mezzo a te l'oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all'affamato, se sazierai l'afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio».

Dal Salmo 112 (Vulgata 111) - Il giusto risplende come luce. Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti: /misericordioso, pietoso e giusto. /Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, /amministra i suoi beni con giustizia. / /Egli non vacillerà in eterno: /eterno sarà il ricordo del giusto. /Cattive notizie non avrà da temere, /saldo è il suo cuore, confida nel Signore. / /Sicuro è il suo cuore, non teme, /egli dona largamente ai poveri, /la sua giustizia rimane per sempre, /la sua fronte s'innalza nella gloria.

1 Cor 2,1-5 - Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l'eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi
persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.

MATTEO (5,13-16) - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

 

08/02/2014

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/la-locandina-2014/5%5e-domenica-dell%27anno-a---2014-.aspx
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