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Percorrere la via che conduce a Dio e alla verità di noi stessi

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Custodire ed attraversare il valico della Trascendenza non basta (vedi domenica precedente: Gesù è la "porta" che ci conduce ad essa; tra l'altro il termine greco thura sembra ricordare quello tedesco Tür). Occorre percorrere la via che ci conduce continuamente a Dio, la stessa via che ci porta contemporaneamente alla verità di noi stessi. È un'impresa ardua, e da soli non avremmo la capacità di arrivarci. La nostra nostalgia dell'Infinito si fermerebbe al nostro limite estremo, mentre della realtà di Dio avvertiremmo solo lo struggente silenzio e l'irraggiungibile ed incontenibile fascino. Ma Gesù ci viene incontro e si dice pronto a condurci fino all'agognata Trascendenza di noi stessi ed oltre noi stessi, presentando se stesso come Via, e aggiungendo che egli è anche la Verità delle cose e dell'uomo. Ne è, pertanto, la Vita che in lui pulsa d'amore e dell'Illimitato: quello che sempre ci chiama dalle nostre stesse profondità. È un'offerta sorprendente, che non può fare altro che riempirci di gratitudine. Andiamo verso di Lui raggiungendo la verità di noi stessi e conseguiamo la Vita immortale, apprezzando e custodendo la vita in noi, negli altri, nel mondo che ci circonda. Questo accade, avviene non per la e nella nostra singola individualità, ma nella rete dei rapporti che sempre e comunque agli altri ci stringono in questo rapporto con l'Infinito. Tale rete è la Chiesa, fatta di pietre vive (seconda lettura) o, se volete un'immagine adatta ai nostri strumenti odierni, fatta di tante unità che però non possono esistere l'una senza l'altra, come le stringhe di un qualsiasi file o le ultime unità di natura elettronica (i bit, da "binary information unit"), che mi consentono di esprimere e di rendere visibili a voi che leggete questi pensieri.

PREGHIERA
Gesù, Tu dici di essere la Via
e oggi non posso fare altro che pensare a questo treno
che fugge e mi porta lontano...

Guardo i suoi strumenti di bordo
e penso che la mia vita e quella di tutti qua sopra
è affidata proprio ad essi
e alle connessioni elettroniche
che fanno il loro lavoro in silenzio,
connessione per connessione,
a migliaia, anzi a milioni.

Così va la nostra vita sulla terra
legati come siamo dallo stesso destino
e attirati oltre che dalla Meta, che è il Cielo,
anche da questa strada che fugge sotto di noi,
senza poterla arrestare.
Se Tu sei la Via, portaci con Te
e fa risplendere in mezzo alle nebbie che non mancano
un raggio della Tua Luce. Amen! (18/05/14)

1^ Lettera di Pietro (At 2,4--9) - Carissimi, avvicinandovi al Signore, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: «Ecco, io pongo in Sion una pietra d'angolo, scelta, preziosa, e chi crede in essa non resterà deluso». Onore dunque a voi che credete; ma per quelli che non credono la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata pietra d'angolo e sasso d'inciampo, pietra di scandalo. Essi v'inciampano perché non obbediscono alla Parola. A questo erano destinati. Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.

Vangelo di Giovanni (14,1-12) - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: "Vado a prepararvi un posto"? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

 

18/05/2014

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/la-locandina-2014/5%5e-domenica-di-pasqua-2014-(a)-.aspx
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