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Il sogno degli umili e degli uomini di pace ai quali si rivolge Gesù

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - «Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile ... Farà sparire il carro da guerra da Efraim e il cavallo da Gerusalemme, l'arco di guerra sarà spezzato». Il sogno degli umili, ai quali Gesù si rivolge nel Vangelo, è anche il sogno degli uomini di pace, che non fomentano né covano odio o indifferenza, ma costruiscono la pace (Mt 5,9: eirēnopoioi). Ad essi il profeta Zaccaria (1^ lettura) assicura che il re tanto desiderato, giusto e recante salvezza, sta per venire, ma non sul cavallo dei guerrieri, né sul carro degli invasori, ma sul dorso dell'asinello degli antichi patriarchi, che era anche la cavalcatura di quanti si recavano ai campi distanti dalle loro case. Era il caso anche di molte nostre famiglie del Sud, appena 50-60 anni fa. Il sogno era, ed è tuttora, di avere finalmente un re "giusto" (zadiq cioè integro e santo, secondo la misura di Dio, il Giusto per eccellenza) e che "porti aiuto" (migliore tradizione dell'attuale testo italiano "vittorioso"). Porti salvezza nelle situazioni umanamente insostenibili non attraverso la violenza, né attraverso la supremazia del più forte, ma attraverso la "potenza" dell'amore. Il Vangelo attesta che questo Re è venuto. Ma a dirlo è lo stesso Re: è Gesù che si presenta come tale, gioendo immensamente, perché i poveri e gli infelici, appunto gli "affamati e assetati di giustizia" (Mt 5,6), gli corrono incontro e gli danno credito. Si verificava con lui quanto vediamo accade anche oggi con Papa Francesco, accolto ed amato dai poveri e dagli umili, e, invece, guardato con diffidenza e con un certo fastidio da quanti coltivano solo sogni di potere e di vanità, dentro e fuori della Chiesa.

PREGHIERA
Nel cuore di questa nostra terra,
oltre le rocce più profonde,
che si scuotono di tanto in tanto,
in terremoti antichi e recenti,
come la nostra sonnolenta,
e tuttavia mai distrutta ansia di riscatto,
in questo nostro Sud bello ed infelice
e tuttavia sorridente ...

... anche qui Tu vieni, Gesù, e la tua mano si protende
a volerci strappare alle nostre miserie e paure
così avviluppate tra loro
da non poterle distinguere le une dalle altre.
Ma Tu vieni anche solo per dirci
che il Tuo cuore batte per noi,
come per ogni umana creatura che geme
sotto un giogo, vero o fittizio che sia,
ma che Tu vuoi aiutarci a scrollarci di dosso.

Oggi Ti prego e ti pregherò ancora:
Prendici per mano, fino a tirarci fuori, verso la luce.
Insieme correremo felici con Te. Amen! (GM/06/07/14).

Dal profeta Zaccaria (9,9-10) - Così dice il Signore: «Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di
Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio
d'asina. Farà sparire il carro da guerra da Èfraim e il cavallo da Gerusalemme, l'arco di guerra sarà spezzato,
annuncerà la pace alle nazioni, il suo dominio sarà da mare a mare e dal Fiume fino ai confini della terra».


Vangelo di Matteo (11,25-30) - In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

 

06/07/2014

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