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Bisogna aprire gli occhi per non cadere nella trappola del fondamentalismo, che vuole prendere il posto di Dio

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Dopo la parabola del seminatore, che, per così dire, apre la strada a tutte le parabole del Regno di Dio, il capitolo 13° del Vangelo di Matteo ne contiene altre 6: tre riguardano la crescita e tre la scoperta. Le prime tre sono quelle odierne. La crescita e la scoperta di che cosa? Propriamente di ciò che costituisce il Regno nella sua "novità". Nell'immagine della zizzania, che cresce insieme con il grano, la novità è costituita dalla qualità (più che dal prolungamento) del tempo da parte di Dio. La prima lettura, descrive il tempo di Dio come tempo che sa attendere la maturazione non solo dei buoni, ma di ciò che è più difficile: dei cattivi: «Padrone della forza, tu giudichi con mitezza e ci governi con molta indulgenza... Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini». Ora, se coloro che compiono il male possono pentirsi e chiedere perdono, lo stesso non avviene
per il male, sul quale bisogna aprire gli occhi e saperlo riconoscere, ma a tempo debito, per non rischiare di scambiare il male per bene e viceversa, ma soprattutto per non cadere nella trappola del fondamentalismo, che vuole prendere il posto di Dio, punendo quanti sono ritenuti suoi nemici e perciò nemici della società. Crescono lentamente, ma inarrestabilmente, anche il germoglio della senape, da un seme minuscolo appena visibile, e così pure la pasta, fermentata da un lievito che non è solo piccolo, ma si confonde totalmente con essa. E tuttavia il buon grano, la pianta di senape e la pasta fermentata arriveranno al loro fine, nonostante la loro piccolezza e le resistenze dell'ambiente circostante. Lo stesso sarà del Regno e con esso di ogni gesto, di ogni atto positivo di bene, fosse pure il più piccolo ed il più invisibile.

PREGHIERA
Essere lievito e prima ancora farina,
essere parte di un grande progetto, mio Dio, che è il Tuo:
a questo sono stato chiamato
e per questo, Ti prego, fa' ch'io compia tutta la mia parte,
affacciandomi su quest'angolo di cielo
e guardando le case, di questo villaggio,
che non deve essere più piccolo di quei villaggi
dove Gesù, il Tuo inviato e Messia,
parlava del Regno
e dava valore alle cose minute piccole e nascoste
agli occhi dei potenti del mondo.
Ma era proprio questo ed è questo il tuo Regno:
dove cresce silenziosa la vigna e stende i suoi rami,
sbocciati dalle aride ceppaie di vecchie viti,
i quali ora adornano ruvide mura,
come ruvide sono certe pieghe dell'anima,
e che tuttavia la Tua bontà tocca e ricopre di pace. Grazie! (GM/20/07/14)

Sapienza (12,13.16-19) - Non c'è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difenderti dall'accusa di giudice ingiusto. La tua forza infatti è il principio della giustizia, e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti. Mostri la tua forza quando non si crede nella pienezza del tuo potere, e rigetti l'insolenza di coloro che pur la conoscono. Padrone della forza, tu giudichi con mitezza e ci governi con molta indulgenza, perché, quando vuoi, tu eserciti il potere. Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini, e hai dato ai tuoi figli la buona speranza che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento.

Vangelo di Matteo (13,24-43) - In quel tempo, Gesù espose alla folla un'altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: "Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?". Ed egli rispose loro: "Un nemico ha fatto questo!". E i servi gli dissero: "Vuoi che andiamo a raccoglierla?". "No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio"». Espose loro un'altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell'orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un'altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata .....».

20/07/2014

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