Gli ultimi inquietanti episodi di recrudescenza della criminalità che hanno colpito aziende molto note a Diamante e Scalea, interrogano direttamente le coscienze civili e le istituzioni democratiche. Proponiamo il comunicato del Presidio territoriale di Libera "Lucio Ferrami" diffuso all'indomani dell'ultimo rogo doloso.
ALTO TIRRENO - La recrudescenza criminale in atto da diverso tempo su tutto il Tirreno cosentino desta non poca preoccupazione. Ieri sera ancora un lido incendiato, questa volta a Scalea, di proprietà di Carmelo Araugio, al quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà, e lo incoraggiamo ad andare avanti sulla strada intrapresa della denuncia e della resistenza. Anche a Guardia Piemontese, pochi giorni orsono, una bottiglia incendiaria e un proiettile sono stati recapitati, come chiaro messaggio estorsivo, ad un noto negozio.
Questi atti di violenza sono l'espressione chiara e diretta di un un voler nuovamente imporre la signoria territoriale su un territorio colpito da importanti azioni giudiziarie: Plinius e Frontiera. Evidenziano, altresì, la costante e pervasiva presenza masso-mafiosa che resiste, nonostante arresti e condanne giudiziarie. Fino a quando non verranno alla luce gli esponenti di quella "zona grigia" che impongono decisioni "politiche", strategie di investimenti, che abbracciano vasti settori dell'economia territoriale, in modo particolare la sanità privata, il Tirreno cosentino non sarà mai libero dal peso che da troppi anni lo opprime.. Riteniamo, inoltre, grave ed emblematico l'incendio avvenuto ad alcuni autobus della Ditta Preite a Diamante, dopo che questa ha deciso di investire su importanti quote azionarie della nota Clinica Tricarico. Questo non può essere considerato un caso o un semplice guasto meccanico. Invitiamo le istituzioni sane, le forze politiche e sociali a reagire con il massimo impegno, perché il momento è davvero molto delicato e grave. Auspichiamo, infine, coraggio e trasparenza amministrativa, lì dove continua ad annidarsi ancora il cancro della collusione, della copertura indiscriminata di spacciatori ben noti, dell'abusivismo edilizio e delle attività commerciali "esentasse" perché coperte dal buio della ricerca di denaro ad ogni costo e da prestanomi senza scrupoli.
Presidio territoriale Libera
"Lucio Ferrami"