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Ecco il progetto di Dizionario dialettale

«Un lavoro entusiasmante, impegnativo ma affascinante, che aprirà una finestra nella memoria condivisa di un popolo»

ORSOMARSO - Con l'incontro di martedì 23 dicembre scorso il progetto di realizzazione del dizionario dialettale di Orsomarso ha cominciato a caratterizzarsi anche dal punto di vista metodologico e scientifico. Sono stati infatti stabiliti i tempi di attuazione della ricerca delle voci attraverso un'indagine a 360 gradi che tenga conto di tutti gli ambiti della vita della comunità orsomarsese; una fase, questa, che dovrà concludersi entro il 31 dicembre 2009. Contemporaneamente si è dato avvio alla costituzione del Comitato scientifico del quale faranno parte, oltre ai relatori dell'incontro, anche esperti provenienti dal territorio della cosiddetta area Lusberg, dal nome del dialettologo tedesco che per primo ha individuato e definito le caratteristiche della lingua parlata dalle popolazioni dei paesi compresi fra la Calabria settentrionale e la Lucania meridionale.
(La foto di gruppo sui tronchi alla segheria di Orsomarso risale ai primi anni cinquanta del novecento)

Un Comitato scientifico che dovrà garantire alla ricerca quelle caratteristiche necessarie per dare valore dal punto di vista dell'impostazione e del rigore metodologico, delle tecniche di rilevazione usate, della lettura, trascrizione e interpretazione di dati raccolti. A tale proposito l'associazione farà riferimento alle esperienze già realizzate in ambito accademico cercando di coinvolgere direttamente l'Università della Calabria.

Le relazioni svolte nel corso dell'incontro di sabato 23 dicembre, che sono in fase di trascrizione e saranno pubblicate integralmente sul sito web dell'Associazione Abystron, hanno messo in evidenza tutte le dinamiche e le problematiche che ruotano attorno ad un lavoro come quello di realizzazione di un dizionario partendo direttamente dal parlato quotidiano. La prof.ssa Carmelina Stummo ha presentato il suo lavoro di ricerca in alcuni centri dell'area Lausberg, ponendo l'accento su alcuni fenomeni di conservatività e arcaicità esistenti nei nostri paesi nei quali più forte è la persistenza di un ampio sostrato di parole latine e greche. Pur senza voler entrare negli aspetti più tecnici specifici, ha voluto ribadire un concetto molto importante, che talvolta si tende a trascurare, che cioè anche un dialetto ha piena dignità di lingua in quanto rappresenta la rappresentazione vivente di una realtà concreta.

Il prof. Francesco Nisticò, partendo dalla sua esperienza di elaborazione di un dizionario dialettale, ha affrontato gli aspetti metodologici e le procedure da utilizzare nella realizzazione della ricerca. Innanzitutto ha sostenuto che bisogna costituire gruppi omogenei che si occupino della raccolta dei dati a partire da ambiti di riferimento ben precisi, legati a tutti gli aspetti della vita della comunità di riferimento. Dalla individuazione dei termini riguardanti il mondo naturale (piante, fiori, erbe, morfologia del territorio, rocce, ecc.), al vasto mondo dell'agricoltura, della pastorizia, della trasformazione dei prodotti, del mondo del lavoro in generale, scendendo nei dettagli più specifici; non si dovranno trascurare neanche i toponimi, i nomi e soprannomi, i termini indicanti le stelle e pianeti, le fasi lunari e tutti gli aspetti ad essi collegati.

Il prof. Pio G. Sangiovanni ha presentato il progetto, partendo dalle motivazioni che lo hanno posto in essere, alle finalità e obiettivi che si propone di realizzare, le metodologie, gli strumenti e i tempi di attuazione. Un'iniziativa sicuramente impegnativa che potrà riuscire bene soltanto se troverà la disponibilità e l'impegno del maggior numero possibile di ricercatori volontari. Si tratta, infatti, di un'opera collettiva, da scrivere a più mani che richiederà entusiasmo e fatica, ma che potrà aprire una finestra completamente nuova in mondo finora sconosciuto, quello della memoria condivisa delle parole con le quali ogni orsomarsese ha raccontato giorno per giorno la propria vita e il mondo che lo ha visto nascere, crescere, vivere e morire.

27/12/2008
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