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Sentiero Albaneta: pieno di fascino e di ricordi

ALBANETA - L'escursione di domenica scorsa lungo il sentiero n.2 che ci ha portato dopo due ore di cammino al valico di Albaneta, a quota 756 m.s.l., fra la Serra Cristodero e le propaggini dei Crivi della Ficara, è stata sicuramente molto emozionante ed interessante. Insieme al responsabile Giuseppe, all'esperto in "liste" Gianluca, all'erborista Raffaele ed al giovanissimo Vincenzo, abbiamo avuto modo di percorrere uno dei sentieri più antichi che tagliano trasversalmente i monti di Orsomarso in direzione Ovest-Est.

Si tratta del percorso che fino a meno di un secolo fa era conosciuto anche come la "Via del sale", infatti era proprio lungo questo tragitto, a volte ripido e quasi impervio, che gli orsomarsesi raggiungevano con i loro asini o muli la salina di Lungro per prelevare il prezioso salgemma, indispensabile per la lavorazione e conservazione degli alimenti, in particolare la carne di maliale.

Il più delle volte si trattava di un vero e proprio scambio di prodotti, un piccolo evento commerciale che vedeva coloro che da Orsomarso, ma anche da Verbicaro, salire carichi di prodotti agricoli o artigianali locali che venivano poi venduti a Lungro o scambiati direttamente con parte del salgemma che veniva prelevato in blocchi di pietra che poi erano sfarinati in casa dalle donne o dai bambini utilizzando i famosi "murtali".

Un altro aspetto interessante che ha riguardato l'escursione di domenica scorsa è stato quello della scoperta o riscoperta, di alcuni ruderi e vecchi casolari che hanno ospitato per secoli famiglie di contadini e pastori di Orsomarso, uno fra tutti, quasi un simbolo di quella generazioni di "uomini forti", è il fabbricato dove abitava insieme alla sua mandria di mucche zio Pietro, del quale davanti alla porta è rimasta la scritta in pittura rossa con il nome e la classe di nascita.

Naturalmente, come non parlare delle meraviglie della natura, con una vegetazione ricca e sempre più lussureggiante, padrona assoluta della scena insieme alle varie specie di fauna selvatica presente massicciamente.
Insomma, un'esperienza che ha lasciato tutti soddisfatti e entusiasti, tanto che quanto prima si proporrà un nuovo itinerario altrettanto accattivante e ricco di spunti di riflessione ed approfondimento che, ne siamo convinti, condivideremo con nuovi e più numerosi compagni di viaggio.


Un'ultima cosa, dall'alto dell'Albaneta, nonostante l'asprezza e la solitudine del luogo, abbiamo anche avuto modo di parlare con Enza direttamente da Sanremo, che leggerà sicuramente questo articolo e alla quale vanno i nostri cordiali saluti.

(san.pio gio.)
06/07/2005
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