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A vent'anni dalla sua istituzione, nel parco si discute ancora di riperimetrazione

A vent'anni dalla sua istituzione e dell'approvazione delle misure minime di salvaguardia, ancora nel Parco nazionale del Pollino continua a tenere banco il tema della riperimetrazione e delle relative polemiche destinate inevitabilmente ad acuirsi, in modo più o meno strumentale, con l'approssimarsi delle elezioni regionali. L'ultima presa di posizione, in ordine di tempo, è quella del consigliere regionale Antonio Pizzini il quale, prendendo spunto dal pronunciamento della Direzione Protezione Natura del Ministero dell'Ambiente rispetto all'ennesima richiesta di riperimetrazione, rilancia la questione con un comunicato stampa che pubblichiamo di seguito.

PARCO DEL POLLINO - "A seguito della nota dello scorso 20 gennaio emessa dalla Direzione Protezione Natura del Ministero dell'Ambiente con cui si respingeva ancora una volta la richiesta di riperimetrazione per alcune aree del Parco Nazionale del Pollino, ritengo sia necessario ripristinare immediatamente un percorso corretto per riproporre una nuova domanda al Governo nazionale che preveda innanzitutto una maggiore coesione da parte delle amministrazioni comunali interessate ed un coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti che faccia ritrovare una maggiore unità d'intenti attraverso un più chiaro progetto di rimodulazione e riorganizzazione del territorio".

A manifestare senza incertezze il suo pensiero sulla risposta data dal dicastero competente all'Ente parco che ha sede a Rotonda (PZ) è stato il Consigliere Regionale del PdL, Antonio Pizzini. Nel documento inviato dal Ministero alle locali autorità, oltre a quanti sono coinvolti nell'interesse di ridisegnare alcuni confini del Parco Nazionale del Pollino, si legge che alla luce delle tante valutazioni effettuate tramite ispezioni e colloqui con le parti interessate "si invita l'ente parco a voler adempiere alle proprie funzioni istituzionali facendo conoscere le valutazioni tecniche in ordine alle richieste presentate e le eventuali motivate controproposte, tenendo in conto la necessità di assicurare la protezione e la salvaguardia delle riconosciute valenze ambientali e naturalistiche del territorio, ragion d'essere del Parco nazionale e dello stesso Ente parco".

Un passaggio importante e comunque un'apertura per una nuova eventuale richiesta. "Dietro sollecitazione della Presidente del Circolo della Libertà di San Sosti, Carmela Martucci, cui va un particolare ringraziamento per l'impegno con cui si sta spendendo per questo caso, mi sto impegnando nei confronti degli uffici dirigenziali del Ministero per riconsiderare le esigenze di un territorio che si è visto imporre confini e prescrizioni senza alcuna concertazione con le amministrazioni comunali e le parti sociali interessate. Da parte nostra, invece, ritengo opportuno stabilire subito un coordinamento tra amministratori e parti interessate che sia fattivamente esecutivo, affinché ci si possa subito adoperare per una larga sottoscrizione di quanto sarà richiesto nuovamente al Governo nazionale. Questa volta sarà, però, necessario avere le idee ben chiare e motivare le rivendicazioni che si vogliono veder autorizzate approfittando di quanto espresso in calce alla missiva appena inviata dal Ministero alla presidenza dell'Ente parco. Se vogliamo ottenere qualcosa dalle istituzioni superiori cui rivolgeremo le nostre istanze dobbiamo mettere da parte i campanilismi e i particolarismi di ognuno e dimostrare grande intesa e corrispondenza nell'azione proposta".

04/02/2010
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