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Consorzio Valle Lao. Forestieri chiede che venga fatta chiarezza fino in fondo

ALTO TIRRENO - Da Domenico Forestieri riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota riguardante le vicende del Consorzio di Bonifica Valle Lao.

"Siamo sempre alle solite: invece di adottare comportamenti improntati alla prudenza ed al buon senso..." Iniziava così una mia nota di metà Ottobre del corrente anno con cui si evidenziavano una serie di presunte irregolarità nella gestione del Consorzio di Bonifica Valle Lao di Scalea.
In tale nota, dopo l'elencazione di alcune anomalie, concludevo augurandomi che " una Regione che aspira ad essere considerata all'avanguardia e che vuole dare dei segnali significativi all'esterno trovi in sè la forza per mettere la parola fine a tutte queste ombre e dia piena luce e visibilità ai propri organi".
Purtroppo nessun segnale di intervento chiarificatore volto ad esprimere un giudizio che possa mettere la parola fine a queste "ombre" che suscitano solo polemiche e creano un clima di diffidenza e poca fiducia nelle istituzioni è stato dato da chi di competenza.
Nel frattempo il TAR della Calabria in data 4 Dicembre ha accolto il ricorso presentato da Confagricoltura e Cia contro il Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino annullando il provvedimento di esclusione di lista del 6 Settembre 2014 n° 38 annullando, inoltre, di conseguenza, i risultati elettorali della sezione n° 3.
Poiché il TAR, nella sentenza anzidetta, ha riconosciuto che il provvedimento di esclusione di lista del 6 Settembre 2014 n° 38 ha inciso sulla par condicio competitorum è chiaro che quando, come chi scrive, invocava a viva voce "la mancanza di trasparenza e di civile e democratica parità dovuta a tutti i candidati alle elezioni, " aveva ragioni ben visibili e motivate da certezze documentabili.
Tra l'altro, inoltre, in data 5/11/2014, a firma del neo Presidente del Consorzio e del Direttore Generale, sono state adottate due delibere con incarichi di difesa ad avvocati in una per ricorso in opposizione ad ordinanza resa dal Tribunale di Paola in data 7/10/2014 ed un'altra per la difesa degli interessi consortili in ordine ad un ricorso inoltrato presso il TAR di Catanzaro. L'anomalia che si rileva sta nel fatto che nella delibera per ricorso in opposizione ad ordinanza resa dal Tribunale di Paola non viene indicato alcun impegno di spesa da corrispondere all'avvocato incaricato, contravvenendo in maniera palese alle direttive della Corte dei Conti che come ad esempio nella delibera n° 360/2008 della Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per l'Abruzzo, su richiesta di chiarimento avanzata da un sindaco, stabilisce, dopo una dettagliata disamina delle leggi, che <<l'impegno contabile per le "spese legali" è e resta comunque un impegno cosiddetto "presuntivo"; ossia un impegno che, secondo la dottrina giuscontabile classica (formatasi essenzialmente con riferimento ai rapporti contrattuali di "durata" e con prestazioni di difficile o impossibile determinazione), ha un valore di pura "approssimazione" e comporta "successivi provvedimenti motivati di variazione in più o in meno".
La natura presuntiva dell'impegno, dunque, pone la necessità che l'Ente verifichi periodicamente l'andamento della causa, ed adotti i conseguenti provvedimenti di revisione dei relativi impegni. In pratica, l'Ente deve "amministrare" il proprio contenzioso, informando - anche in questo ambito - il suo operato a canoni di prudenza, accortezza, veridicità, attendibilità, proporzionalità ed equilibrio, nel preminente interesse di evitare "sopravvenienze passive". E' bene ricordare, a tal ultimo proposito, che simili "sopravvenienze" non possono essere più coperte con mutui, se riferite a spese di parte corrente (ex art. 41, comma 4, della legge n° 448/2001), e le eventuali violazioni del divieto comportano sanzioni pecuniarie a carico degli amministratori che ne hanno adottato le delibere, oltre che la nullità (di diritto) dei "relativi atti e contratti" (ex art. 30, comma 15, della legge n° 289/2002)>>
Allora oggi viene spontaneo chiedere perché gli organi preposti, come la Prefettura, non intervengano per permettere di chiarire definitivamente le ombre che gravitano intorno al Consorzio Valle Lao, dicendo in modo netto ed inequivocabile se tutte le domande che vengono poste circa la gestione del Consorzio trovano fondamento o se le stesse sono frutto di una malevola campagna ostruzionistica.
In un clima particolare come quello che lo Stato, la Regione e le istituzioni pubbliche stanno vivendo credo sia doveroso ed imprescindibile non dare adito a sospetti, ma operare affinché organi di controllo garantiscano la trasparenza e la legalità delle strutture a gestione pubblica.
Purtroppo, se nessuno dovesse ritenere opportuno dare una risposta istituzionale, dovrei, con vero rammarico, fare ancor più mia la frase del regista e produttore Bruno Bozzetto che "Da noi in Italia il furbo è ritenuto un piccolo eroe da imitare. Chi "frega gli altri solleva ammirazione. Onestamente non so perché. Io sono italiano ma non la penso così".
Orsomarso, lì 15 Dicembre 2014. - Domenico Forestieri

 

16/12/2014
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