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La categoria degli idraulico-forestali calabresi in stato di agitazione per il mancato rispetto del contratto

CALABRIA - Il sindacato confederale dei lavoratori idraulico-forestali ha confermato lo stato di agitazione dopo che sono stati completamente disattesi anche da parte della nuova Giunta Regionale i contenuti del "Contratto Integrativo Regionale per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale ed idraulico-agraria" sottoscritto alla fine del 2019 tra Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, per la parte sindacale e dall'Azienda Calabria Verde, dall'Urbi Calabria e dall'Ente Parco Naturale Regionale delle Serre, per la parte datoriale.
A comunicarlo sono le stesse segreterie regionali in una nota a firma dei Segretari Regionali di FLAI CGIL Bruno Costa, FAI CISL Michele Sapia e UILA UIL Nino Merlino diramata conclusione della riunione regionale svoltasi nei giorni scorsi nella quale si è discusso proprio del settore forestale calabrese, con particolare riferimento al contratto integrativo della categoria. Una categoria quella dei forestali, si sottolinea nel comunicato stampa, che ormai è ridotta circa 5 mila unità e che andrà sempre più diminuendo se si considera il fatto che ormai la maggior parte degli addetti supera i 60 anni di età ed è prossima al pensionamento.
«Oggi all'assessore Gallo diciamo con chiarezza, - si legge nell'articolato documento - che questo Sindacato era, è e sarà sempre un soggetto responsabile, che si batterà per difendere gli interessi dei lavoratori che rappresenta, ma senza dimenticare mai che il tutto, ovvero la Calabria, deve sempre essere anteposto alla parte, ovvero i forestali, che però meritano rispetto per quello che hanno fatto in questi anni a tutela e salvaguardia del territorio, evitando che le calamità potessero fare danni incalcolabili e spezzare vite umane. Capiamo che sono attività difficilmente misurabili con il metro rigoroso del Pil, ma pensiamo che una politica intelligente e lungimirante debba tenerne conto. La verità, volendo farla semplice, è che i lavoratori forestali assieme al Sindacato e a tutti i calabresi, vogliono una politica che quando va al governo faccia quello che rimproverava di non fare a chi governava quando essa era all'opposizione».
Secondo le organizzazioni sindacali confederali la motivazione che mancano le risorse per onorare il contratto sottoscritto è poco convincente, come dimostrano i numeri che ci dicono che da quando il Contratto è stato sottoscritto ad oggi è andato in pensione circa il 15% dei lavoratori forestali, che entro la fine dell'anno si assesteranno intorno alle cinquemila unità. «Un risparmio ben maggiore dell'aumento salariale previsto nel Contratto integrativo, anche se minore di quello del prossimo anno, che vedrà un pensionamento massiccio di lavoratori, perché la loro età media ormai supera i sessant'anni».
Per fare in modo che il settore forestale si affermi come settore strategico per lo sviluppo della Calabria, secondo le segreterie regionali FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL, «bisogna fare un piano per immettere energie nuove nel comparto e valorizzare al massimo quelle che ci sono. Naturalmente le assunzioni dovranno seguire un percorso legale e dovranno essere funzionali alle esigenze di Calabria Verde e altri Enti Gestori di avere un personale motivato e adeguatamente formato, in grado di farle fare quel salto di qualità necessario per poter diventare lo strumento attraverso cui la Calabria si avvii verso un nuovo modello di sviluppo, che abbia come orizzonte la green economy, tanto cara alle politiche che promuove l'Unione europea per fare convergere i vari Paesi verso un'economia sostenibile, attenta alla quantità, ma anche alla qualità ed alla salvaguardia della casa comune, che è il creato».
Le organizzazioni sindacali degli idraulico-forestali fanno sapere, infine, che la loro azione non si ferma, infatti già per lunedì prossimo, 26 ottobre, è convocata una riunione in videoconferenza degli esecutivi regionali unitari di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil per analizzare gli sviluppi della situazione e individuare ulteriori iniziative da porre in essere.

Pio Giovanni Sangiovanni
24/10/2020
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