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“UNITI PER SCALEA”: un paese alla deriva

Il gruppo Uniti per Scalea traccia un bilancio sulle attività svolte nell'esercizio del proprio ruolo istituzionale di gruppo di opposizione consiliare. Si tratta di un resoconto a 360 gradi che boccia sonoramente l'azione amministrativa della giunta guidata dal sindaco Mario Russo. Il tutto in un documento ampio ed articolato che ci è stato gentilmente trasmesso e che volentieri pubblichiamo integralmente.

SCALEA - È trascorso più di un anno e mezzo dalle elezioni che hanno riconfermato Mario Russo a Sindaco e, nel cogliere l’occasione che ci offre l’iniziativa editoriale dei Ds, crediamo importante per noi, e speriamo interessante per i cittadini, informare sinteticamente l’operato della nostra attività di opposizione. I consigli comunali, quei pochissimi che si tengono, sono frequentati da 15-20 persone al massimo, in maggioranza dipendenti comunali, per cui questo spazio è utile per far conoscere il nostro impegno politico e i problemi che abbiamo affrontato col tentativo di contribuire a risolverli.

Infatti la nostra non è stata mai opposizione negativa, cioè votare sempre e comunque no, tutt’altro. È sufficiente consultare gli atti deliberativi del Consiglio per valutare tutte le volte che ci siamo espressi positivamente su diverse decisioni della maggioranza perché indiscutibilmente utili alla popolazione. La maggior parte delle volte, pur essendo d’accordo di massima sulle soluzioni individuate abbiamo cercato di apportare i nostri suggerimenti migliorativi oppure richiesto una più approfondita valutazione di interventi che a nostro parere sembravano trattati con approssimazione o superficialità.

Certo, durante la discussione del Bilancio, ci siamo opposti con determinazione e durezza all’approvazione di alcuni capitoli di spesa, senz’altro ingiustificati e superflui, come per esempio le migliaia di euro per il pagamento dello staff del sindaco di 3 addetti stampa (nemmeno al comune e alla provincia di Cosenza vi sono tanti giornalisti), oppure l’acquisto di una nuova auto di rappresentanza per la modica somma di 35.000 euro, oppure al continuo ricorso all’indebitamento dell’amministrazione attraverso l’accensione di prestiti e mutui per la realizzazione di opere. Qui è del tutto evidente l’incapacità o l’indolenza di ricercare fonti di finanziamento a fondo perduto che le leggi regionali, nazionali ed europee mettono a disposizione degli enti locali.

Ci siamo opposti ai rincari dei tributi comunali perché a questi aumenti non è stato corrisposto il miglioramento della qualità dei servizi che l’amministrazione eroga. Abbiamo più volte detto no alla cessione a ditte private di tutti i servizi pubblici – badate bene, tutte gestite da società non di Scalea – perché non hanno risolto i problemi che molti cittadini lamentano. Così la gestione dei tributi è stata affidata ad una ditta di Palermo, il servizio di pubblicità ad una società di Roma, la raccolta e il trasporto dei rifiuti a una società mista di Catanzaro, l’aviosuperficie in regalo a un signore di Napoli, la gestione dei parcheggi a pagamento a una ditta di Perugia, l’accertamento del pagamento dei tributi ad una società di Cosenza, e così via.

Guardate che non si tratta di spiccioli ma di milioni di euro che vanno via dal nostro paese, vale a dire dalle nostre tasche di contribuenti, a soggetti che poi evidentemente non hanno mai speso un centesimo per acquistare un paio di scarpe o un panino da un commerciante scaleoto. Ma chi può credere che in questo paese non ci siano professionalità e imprese capaci di saper fare tutto ciò? Indubbiamente si, e sicuramente anche meglio. Abbiamo più volte avvertito il sindaco che la programmazione turistica si fa per tempo e non si può improvvisare a fine luglio.

Purtroppo Scalea non si è mai distinta per una iniziativa turistico/culturale di grande qualità e soddisfazione per le 200 mila presenze estive. In questi anni nemmeno una volta la stampa nazionale, e tanto meno la regionale e provinciale, ha parlato di un evento significativo che si è svolto a Scalea. Senza andare molto lontano, vogliamo ricordare che i comuni viciniori, come Diamante, Praia a Mare e ultimamente anche S. Maria del Cedro, hanno una programmazione turistica validissima che richiamano numerose presenze e contribuiscono ad allungare la stagione estiva.

L’intelligenza e lungimiranza amministrative genera il prestigio di una città e del suo popolo, ricade positivamente su di esso attraverso maggiori introiti da parte di commercianti, artigiani, ecc. che a loro volta ridistribuiscono sugli altri sotto forma di maggiore occupazione, ricchezza, prospettive per i giovani. Noi di “Uniti per Scalea” continuiamo a sensibilizzare l’amministrazione pubblica sulle questioni ambientali e soprattutto sulla sollecitazione costante a intervenire per assicurare la buona qualità del mare che rappresenta la nostra unica risorsa. La balneabilità del mare dovrebbe essere un obiettivo di tutti perché non esiste a Scalea altra attrazione turistica.

Noi, “i 4 talebani”, credevamo che ciò fosse il sentimento comune, ma sentite cosa è successo. Un anno fa abbiamo chiesto al Consiglio Comunale di approvare una nostra mozione che prevedeva una commissione composta da esperti e tecnici per studiare le cause dell’inquinamento marino su basi comprensoriali. La commissione doveva coinvolgere tutti i comuni dell’interland scaleoto. Nel merito, eravamo convinti, ed è tutt’ora attuale, che non era sufficiente che l’amministrazione si limitasse a migliorare la capacità del depuratore, le condotte sottomarine e combattesse gli scarichi abusivi, ma era indispensabile andare a indagare sul territorio limitrofo, scoprire come e cosa scaricano i comuni montani nel Fiume Lao e negli altri corsi d’acqua che attraversano tutta la Valle del Lao.

Infatti, è inutile che uno o due comuni siano capaci di far funzionare perfettamente la depurazione se gli altri 20 o 30 paesi limitrofi, non hanno strutture funzionanti e scaricano di tutto e di più nell’ambito dello stesso litorale. Lo studio sarebbe servito quindi a individuare i siti inquinanti per cui sarebbe stato molto più semplice sensibilizzare la provincia e la regione a investire laddove necessario per portare a regime il funzionamento delle strutture depurative di tutti i comuni del comprensorio. Non solo, ciò poneva le basi per pianificare una seria bonifica dei corsi d’acqua e degli scarichi abusivi.

Il preventivo approssimativo per il funzionamento di questa commissione, ovviamente del solo studio delle cause del fenomeno inquinante, ammontava a soli 10 mila euro: la proposta ha ottenuto solo i nostri 4 voti favorevoli ed è stata bocciata alla grande, persino dai componenti delle altre opposizioni. E così il mare continua ad essere quello che è: un mare da bere? si faccia avanti chi ne ha il coraggio. Qualcuno ci rimprovera che alcune volte abbiamo forzato la mano, che i nostri manifesti rischiavano di spaventare e far scappare i turisti da Scalea.

Forse è vero, ma secondo voi è giusto nascondere la verità alla gente? è seria una opposizione che non richiama il Sindaco alle sue precise responsabilità? il senso civico della preoccupazione della salute pubblica è un male? il futuro di questa città, della sua economia e benessere, interessa qualcuno o no? A queste domande una sola risposta è arrivata dal sindaco Russo, cioè dal suo avvocato: una minaccia di querela per diffamazione personale e richiesta di risarcimento economico. Stavolta ha cambiato strategia, è passato dall’attività frenetica di frantumare il nostro gruppo alla intimidazione e via giudiziaria per tentare di chiuderci la bocca. Che dite, ci riuscirà?
Auguri di buone feste a tutti, sindaco incluso.

Gruppo Uniti per Scalea
Alessandro Bergamo, Maurizio Ciancio, Sergio Bloise, Domenico Introini

06/01/2007
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