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La pubblica amministrazione social e il nuovo ruolo del comunicatore pubblico

FIRENZE - Una Pubblica Amministrazione Social. È questa, fra le altre, la grande sfida lanciata dal precedente governo e che avrà il suo naturale continuatore in quello insediatosi all'indomani della sconfitta referendaria che aveva avuto come inevitabile conseguenza le dimissioni di Matteo Renzi e il rapido passaggio di consegne a Paolo Gentiloni, già titolare del dicastero degli Esteri. Una grande scommessa che era stata assunta in coerenza con l'impulso riformatore, di semplificazione e di innovazione tecnologica, già in atto non solo a livello nazionale ma a tutte le latitudini del pianeta, in quello che è ormai da diversi anni designato come il "villaggio globale", nel quale le informazioni viaggiano in tempo reale e a volte caotico, nascondendo non poche insidie e trappole per un'utenza che, parafrasando un celebre verso dell'Adelchi manzoniano, appare come "un volgo disperso che nome non ha".
Di fronte al tumultuoso procedere dei flussi di notizie ed informazioni della grande piazza virtuale, si assisteva paradossalmente al sostanziale immobilismo della pubblica amministrazione che, se dal punto di vista tecnico-procedurale aveva fatto registrare negli anni un adeguamento delle nuove metodologie e strumentazioni tecnologiche (basti pensare al processo di dematerializzazione), dall'altra appariva sempre più evidente il divario rispetto alle nuove regole affermatesi con la comunicazione sempre più social, per usare il nuovo linguaggio impostosi prepotentemente. In sostanza bisognava lanciare un nuovo stile e nuovi canali attraverso i quali veicolare i flussi complessi e vari delle informazioni che le istituzioni pubbliche quotidianamente producono e che, tuttavia, non riescono a raggiungere adeguatamente e in modo efficiente ed efficace la vasta platea dell'utenza, creando di conseguenza problematiche e disagi che innescano conflittualità endemiche, con danni rilevanti per entrambe le parti. La grande sfida lanciata aveva avuto una ulteriore accelerazione con l'incarico a Diego Piacentini, 55 anni, ex numero due di Amazon e da settembre Commissario straordinario per il Digitale, il quale ha elaborato un programma di 12 punti per la trasformazione digitale della pubblica amministrazione italiana.
Un progetto complesso e ambizioso, ma assolutamente necessario, che è stato posto al centro della discussione nell'incontro-seminario svoltosi a Firenze presso il Salone delle Feste di Palazzo Bastogi del Consiglio Regionale della Toscana in via Cavour, il 16 dicembre 2016 sul tema "#pasocial e il nuovo ruolo del comunicatore pubblico" e che ha rappresentato la seconda edizione degli stati generali della nuova comunicazione pubblica. Organizzato dall'Agenzia per l'Italia digitale in collaborazione con il Consiglio regionale della Toscana, il gruppo di lavoro #pasocial e l'associazione stampa toscana, l'iniziativa è stata aperta dai saluti del Presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, seguito dall'intervento del presidente dell'Associazione stampa toscana Sandro Bennucci. I lavori, introdotti e moderati dal promotore di #pasocial e direttore di cittadiniditwitter.it Francesco Di Costanzo, hanno preso il via con una tavola rotonda dal titolo "L'Italia e il digitale: come aiuta e cambia la Pa", alla quale hanno partecipato Roberta Maggio, coordinatrice della comunicazione online di Palazzo Chigi; Sergio Talamo, giornalista e dirigente Formez; Marco Bani, capo segreteria tecnica Agenzia per l'Italia digitale; Luca Cari, responsabile comunicazione in emergenza dei Vigile del fuoco; Antonella Tollis, capo ufficio stampa Regione Abruzzo. La seconda sessione, intitolata "Il comunicatore pubblico al tempo dei social: nuove possibilità e strumenti di lavoro per una Pa a portata di smartphone", ha visto la partecipazione di Alessandra Migliozzi, capo ufficio stampa ministero dell'Istruzione; Caterina Perniconi, capo ufficio stampa del ministero delle Politiche agricole; Giuseppe Ariano, esperto di comunicazione digitale Ales (Arte lavoro e servizi); Annalisa De Luca, Digital transformation lead Coni. Nella terza ed ultima tavola rotonda, dal titolo "Dai social nuove professioni, servizi ed opportunità per amministrazioni, aziende e cittadini", sono intervenuti Giovanni Carta, responsabile comunicazione Mus.e e Antonio Ponzo Pellegrini, assessore all'Innovazione del Comune di Empoli.
Si è trattato di un incontro molto intenso seguito da un gran numero di giornalisti, che ha messo in evidenza non solo gli aspetti specifici legati alle modalità di organizzazione e sviluppo delle nuove frontiere della comunicazione social nel mondo della pubblica amministrazione, ma che ha posto al centro della riflessione anche il tema cruciale della deontologia e dell'etica professionale del comunicatore pubblico e non solo. Insomma, in un mondo in cui il pubblico dei fruitori delle informazioni social è bombardato e partecipa egli stesso attivamente alla creazione di messaggi ed informazioni spesso di dubbia veridicità, se non addirittura vere e proprie "bufale" che rimbalzano caoticamente nella rete, è più che mai necessaria la presenza di professionisti bravi, seri e responsabili che abbiano come unica mission quella di offrire un'informazione corretta e oggettiva.

Pio G. Sangiovanni
20/12/2016
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