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Creazionismo a scuola

Pubblichiamo il testo integrale della lettera che l’UAAR ha inviato al ministro della pubblica istruzione Fioroni e, per conoscenza, al Consiglio d’Europa.

Egregio Signor Ministro,

nei giorni scorsi la risoluzione n. 1580 (2007), adottata dall’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, ha lanciato l’allarme per la diffusione nelle scuole europee dell’insegnamento del creazionismo, anche nella cd. variante del “Disegno intelligente”. Il testo definisce tale insegnamento, senza alcuna caratteristica di scientificità, come «un pericolo» e come un grave ostacolo alla ricerca scientifica. Per contro, si sollecitano gli stati membri dell’Unione Europea a promuovere l’insegnamento dell’evoluzionismo, definito «una teoria scientifica fondamentale nel curriculum scolastico». A questo proposito e in particolare, la risoluzione esprime viva preoccupazione per la attuale situazione della scuola italiana.

Infatti, se il D.M. 09.02.1979 includeva l’evoluzionismo nei programmi per le scuole medie (”Struttura, funzione ed evoluzione dei viventi”, “Origine ed evoluzione biologica e culturale della specie umana”), il recente decreto legislativo n. 59 del 19.02.2004 (con il quale è stato disposto che fino all’emanazione del relativo regolamen-to governativo, nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado doveva essere adottato in via transitoria l’assetto pedagogico, didattico ed organizzativo individuato nelle Indicazioni Nazionali allegate al decreto legislativo medesimo) ha eliminato qualsivoglia riferimento all’evoluzionismo.

Le proteste e gli appelli che ne sono scaturiti hanno portato all’istituzione il 28.04.2004 da parte dell’allora Ministro dell’Istruzione Letizia Moratti di una commis-sione ad hoc presieduta da Rita Levi Montalcini. Tale commissione il 23.02.2005 ha consegnato il suo documento conclusivo, nel quale si riconosce l’importanza dell’inse-gnamento della teoria evoluzionistica sia nella scuola primaria che in entrambi i cicli di quella secondaria, sottolineandone anche l’essenziale funzione di prevenzione del razzismo; si ribadisce inoltre come il trascurare tale insegnamento significhi danneggia-re gravemente la formazione intellettuale dei giovani. Nulla è però cambiato nei pro-grammi scolastici.

Con D.M. del 31.07.07 Ella ha disposto che, a partire dall’anno scolastico 2007-2008, le scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione procedono all’elaborazione dell’offerta formativa avendo a riferimento le “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione” definite in via sperimentale ed allegate al decreto stesso. Anche in tali Indicazioni, però, non appare alcun riferimento all’evolu-zionismo, pur affermandosi in esse che “Le conoscenze matematiche, scientifiche e tecnologiche contribuiscono in modo determinante alla formazione culturale delle persone e della comunità …” e che “I principi e le pratiche delle scienze, della matemati-ca e delle tecnologie sviluppano … le capacità di critica e di giudizio”.

La nostra associazione si batte da vent’anni per l’affermazione della laicità delle istituzioni, e tra i valori a cui si ispira c’è anche la libertà di ricerca. Da diversi anni organizza in Italia i Darwin Day UAAR, a cui intervengono autorevolissimi esponenti del mondo scientifico (alcuni dei quali fanno parte del nostro Comitato di Presidenza): nel 2007 le conferenze organizzate sono state 24, in 10 regioni. L’UAAR condivide e sostiene il testo della risoluzione adottata, soprattutto laddove chiede di «difendere, promuovere e rafforzare» la conoscenza scientifica, onde contribuire a costruire la libera e responsabile autodeterminazione dell’individuo.

L’Uaar è pertanto interessata a sapere quali provvedimenti il suo Ministero abbia adottato o abbia intenzione di adottare per ottemperare alle indicazioni che provengono sia dall’ Europa sia dal nostro stesso ordinamento, atti a colmare questa ormai annosa assenza dal panorama formativo pubblico italiano di una così fondamentale teoria scientifica.

In attesa di una cortese risposta,

Giorgio Villella
Segretario UAAR

Fonte: UAAR
18/10/2007
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