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Trimestrale cassa: debito 2006 sale a 108% del Pil

AZIENDA ITALIA - Trimestrale di cassa. Il debito 2006 sale al 108% del Pil. Il Tesoro ammonisce la pubblica amministrazione: “Sarà gravoso, ma bisogna tagliare le uscite”. Come prevedibile e previsto, il debito pubblico italiano lievita. I dati definitivi della Trimestrale di cassa, incrociati con il livello del debito certificato da Bankitalia nel 2005, fanno presagire un livello pari al 108% del Pil nel 2006: un aumento rilevante rispetto al 106,4% registrato nel 2005.
Sempre che il Pil, come previsto sempre nella Trimestrale, si degni di crescere dell’1,3% dopo la “crescita zero” dell’anno scorso. Un altro anno di stagnazione comporterebbe un debito ancora più alto, salvo dolorosi interventi fiscali che aumentino le entrate o draconiani tagli di spesa pubblica sul lato delle uscite. A proposito di tagli, sotto il mirino del Tesoro ci sono le spese della pubblica amministrazione.
Nei loro confronti è espresso un monito severo: “L' impegno richiesto alle amministrazioni pubbliche è gravoso, ma indispensabile per il conseguimento degli effetti previsti, anche per dar seguito agli impegni assunti dall' Italia con il patto di stabilità e crescita”, si legge nella relazione Trimestrale che lega il raggiungimento delle stime 2006 della finanza pubblica (cioè un deficit al 3,8% e un avanzo allo 0,6%) ad alcuni impegni dell’amministrazione centrale e periferica.
A entrambe si chiede una “gestione di bilancio rigorosa che persegua il puntuale rispetto dei vincoli della spesa” comprese quelle per attività di investimento che per il 2006 “dovrà trovare compensazione al fine di garantire invarianza dei saldi di finanza pubblica”.
L’appello è sentito, ma i precedenti non sono incoraggianti: si veda la famosa “regola Gordon Brown”, così chiamata perché mutuata da un’analoga norma del ministro delle Finanze inglese. La norma, rimasta formalmente in vigore sotto i ministri dell’Economia Tremonti e Siniscalco, vietava severamente all’amministrazione pubblica aumenti di spesa superiori al 2% rispetto all’anno precedente. Concretamente, è rimasta lettera morta. E i risultati si vedono.
TuoQuotidiano.it
07/04/2006
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