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Ll’Infinito che brilla nel luccicare del calice

LA LOCANDINA - Il nostro sogno ricorrente e mai compiutamente realizzato sulla terra è la nostra unione con Dio. La rivelazione storica di Dio ci manifesta un fatto straordinario quanto incredibile: anche Dio vuole unirsi a noi, a noi tutti in quanto formiamo una un’assemblea, il suo popolo, e a ciascuno di noi. L’eucaristia realizza questo sogno. Giacché noi ne saremmo stati assolutamente incapaci, è Dio stesso a prendere l’iniziativa nella persona di Gesù. Il suo farsi uomo è stato già di per sé l’evento più stupefacente che potesse darsi in cielo e sulla terra. Ma non contento di questo, Gesù si fa nutrimento: diventa cibo e bevanda per noi. Di solito pensiamo all’eucaristia come a un nostro sostegno e aiuto, come a un viatico e a un continuo rinvigorimento. È così, ma c’è anche un altro aspetto da don dimenticare e che ne è il fondamento: in Gesù ci uniamo direttamente a Dio, realizziamo quell’antico e insuperabile sogno: continuiamo a camminare e ad agire sulla terra, ma abbiamo ormai già il cielo in questo nostro umano orizzonte. Di più: lo portiamo nel cuore e nella mente, nel corpo e nell’anima.

Preghiera
La tua mano Gesù,
non si è limitata a toccare la terra,
come vediamo nell’icona
che canta la Trinità dell’amore;
da questa tavola che è la nostra terra
tu hai voluto raccogliere il pane
e l’hai voluto spezzare
per darlo a noi tutti,
insegnandoci a condividerlo sempre.
E alla fine hai dato un pane immortale
a noi fragili umani destinati a tornare alla terra.
L’hai fatto per tirarci più in alto possibile
e rimpatriarci nel cielo,
quel cielo che risplende in ogni ostia che s’alza,
e che è l’Infinito che brilla nel luccicare del calice.
Grazie, Signore, di averci resi immortali
proprio nel mentre tu affrontavi la morte! Amen!
(GM/10/06/07)

Vangelo di Luca (9, 11-17) - "Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono; ed egli li accolse e parlava loro del regno di Dio, e guariva quelli che avevano bisogno di guarigione. Or il giorno cominciava a declinare; e i dodici, avvicinatisi, gli dissero: «Lascia andare la folla, perché se ne vada per i villaggi e per le campagne vicine per trovarvi cena e alloggio, perché qui siamo in un luogo deserto». Ma egli rispose: «Date loro voi da mangiare». Ed essi obiettarono: «Noi non abbiamo altro che cinque pani e due pesci; a meno che non andiamo noi a comprar dei viveri per tutta questa gente». Perché c'erano cinquemila uomini. Ed egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di una cinquantina». E così li fecero accomodare tutti. Poi Gesù prese i cinque pani e i due pesci, alzò lo sguardo al cielo e li benedisse, li spezzò e li diede ai suoi discepoli perché li distribuissero alla gente. Tutti mangiarono a sazietà e dei pezzi avanzati si portarono via dodici ceste".

1 Corinzi 11,23-26 - «Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga».

07/06/2007
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