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Sei in /Rubriche/La Locandina/Novembre/1^ Domenica di Avvento (b)

Avvento: (ad-ventus da advenio) la venuta di Gesù

Carissimi amici, e così siamo già all'Avvento, con il suo fascino discreto e insuperabile, nonostante il freddo di questi giorni, anzi forse anche per questo: i monti dietro l'eremo sono coperti di neve.
Un fascino che ci ri-porta al Natale. Buon cammino allora a tutti, avviati come siamo verso un futuro, la cui vaghezza assume però i contorni di un evento ben preciso, anzi di una persona ben individualizzabile: quel Bambino che rimanda sia alle nostre origini sia al nostro compimento. La prima domenica di avvento contiene entrambi i riferimenti. Facciamone tesoro!
La preghiera questa volta è collegata alla messa che celebrerò per e con i ragazzi del Centro d'accoglienza di Tortora (L'ULIVO). Sono loro che lavorano ritagliando cartoni per farne angoliere per mobili o lavorano con la serigrafia sulle stoffe. Un abbraccio, mentre vi scrivo ancora una volta dal treno, in viaggio verso Siracusa questa volta... Vi saluterò la meravigliosa Sicilia. GM

LA LOCANDINA - La parola avvento fa riferimento alla venuta (ad-ventus da advenio) di Gesù. Se liturgicamente ricorderemo tale venuta nella ricorrenza del Natale, il riferimento ultimo è il suo ritorno alla fine dei tempi. Le letture ci ricordano i nostri allontanamenti da Dio e la solitudine nella quale la nostra pretesa autonomia ci confina. Come sempre succede con l’amore, chi lo rifugge o peggio lo tradisce, cade in un sorta di imbuto esistenziale che si popola di fantasmi e paure, soliloqui e mestizia. Dobbiamo avere il coraggio di invocare, prendendo a prestito alcune parole della liturgia: «Siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento. … Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci da forma!>>. Lasciandoci riplasmare il cuore, usciremo all’aperto e saremo trascinati in un vortice di luce e di speranza.

1^ Domenica di Avvento (A)
(Preghiera da un centro d’accoglienza)
Che io t’attenda, Signore,
senza pigrizia,
lavorando con le mie mani
e assecondando il lavoro
non solo con i miei pensieri,
ma con il miei sentimenti,
cosa questa, che
mi riesce difficile.
Che io disegni il mio futuro,
come le mie mani
disegnano la stoffa
o ritagliano cartoni su cartoni
Ritaglia un orizzonte
nuovo nel mio futuro
e soprattutto nel mio presente.
Gesù, fratello buono,
che verrai anche per me
e per chi come te ti ha atteso,
e ti attende in posti sbagliati.
Soprattutto fa’
che non si spenga
il lume della speranza
nella mia notte fonda.
Che io ritrovi la strada che mi
porta a me stesso e mi conduce
al tuo incontro. Amen!
(GM/27/11/05)

Profeta Isaìa (63,16-17.19;64,1-7) – “Tu, Signore, tu sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti. … abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli. Siamo divenuti tutti come una cosa impura e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento. … Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci dá forma, tutti noi siamo opera delle tue mani. Parola di Dio!”.

Vangelo di Marco (13,33-37) – “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. E' come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!»”.
24/11/2005
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