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15 domande non risposte sulle navi dei veleni

 Robot oceanografico

NAVI DEI VELENI - Dopo la risoluzione "non si tratta della Cunsky" decretata dal ministro per l'ambiente e il territorio Stefania Prestigiacomo e dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, tanti rimangono gli interrogativi non risposti su un caso che desta ancora profonda inquietudine tra la popolazione interessata nonchè profondo allarme ambientale, sanitario e sociale. Francesco Cirillo ha riassunto alcune di queste questioni ancora aperte sulla vicenda delle navi affondate nei mari italiani in 15 domande che pone al ministro Prestigiacomo.

 

1) Come è possibile che una persona, in questo caso Fonti, indichi un luogo del nostro mare, dando coordinate precise, e proprio in quel luogo si trova una nave? Come faceva a sapere che lì c'era una nave , se le Capitaneria di Porto e la Marina Militare non ne erano a conoscenza ?

2) Non è possibile che Fonti abbia dato delle coordinate leggermente sbagliate per cui la "sua " nave possa trovarsi a 100/200 metri più a sud, o a nord, o a est, del Catania ?

3) Chi ci dice che tutte le indagini nei fondali siano state fatte correttamente dal momento che su quella nave non c'erano presenti persone terze, quali rappresentanti della Regione, dell'Arpacal, degli ambientalisti ? Anche ben sapendo che la Mare Oceano non aveva tutte le strumentazioni necessarie ?

4) Perché riguardo alla ricerche della nave non si è seguito lo stesso metodo che lo stesso Ministero dell'Ambiente sta seguendo lungo il Fiume Oliva, ad Amantea, dove i campionamenti prelevati vengono dati a tre diverse strutture sanitarie per essere poi analizzate separatamente e poi confrontate ?

5) Perché la mare Oceano ,che era sul luogo, non ha scandagliato tutto il mare fra Cetraro e Maratea, dal momento che Fonti parla anche di un'altra nave di fronte a Maratea stessa ?

6) Perché la Marina Militare Italiana, non ha subito detto che in quell'area poteva esserci una nave passeggeri affondata nella 1 guerra mondiale ?

7) Perché la ministra Prestigiacomo ha subito detto che il caso è chiuso senza neanche accertarsi se in quella nave vi siano bidoni radioattivi ? E se gli affondatori avessero scritto sulla fiancata il nome Catania sapendo che questa era una nave scomparsa della 1a guerra mondiale ?

8) La Ministra Prestigiacomo ed il suo sottosegretario Menia perché erano da subito convinti che quella non poteva essere la Cunsky ? Cosa sapevano che noi non sapevamo ?

9) Perché la Capitaneria di Porto di Cetraro emise l'ordinanza di divieto di pesca a poche centinaia di metri dal luogo indicato da Fonti , dopo la certezza scientifica che in quel luogo vi era presenza allarmante di metalli pesanti quali l'arsenico, il cobalto ed il cromo ?

10) Cosa ha fotografato il Row dell'Arpacal ? Come mai le foto e le riprese video sono diverse da quelle della Mare Oceano ?

11) Se esitono dei fusti metallici all'interno della nave e fuori , fotografati dal Row dell'Arpacal è pare anche dalla Mare Oceano , è venuto a qualcuno il dubbio che potrebbe non essere una nave del 1917 in quanto a quell'epoca i fusti erano tutti in legno tanto che sulle navi del primo 900 e fino alla 2 guerra mondiale sulle navi fra il personale di bordo vi era sempre un mastro bottaio.

12) Se questa nave non ha bulloni come è emerso dal Row dell'Arpacal non può essere la Catania che a quell'epoca nel 1907 era tutto abbullonato.

13) Se della nave Catania non esistono foto d'epoca con quali foto, quelle fatte dalla Mare oceano, sono state confrontate, per essere riconosciuta come tale ?

14) Una misurazione di radioattività sott'acqua alla profondità di 300 metri quando la nave è a 470 m non vuole dire assolutamente nulla. 170 m d'acqua schermano le radiazioni gamma di un fattore 3*E126... cioè le radiazioni gamma che vengono potenzialmente emesse dalla sorgente e sono dirette al rilevatore vanno divise per 3 con 126 zeri dietro. Quindi anche se ci fossero tutti i noccioli di tutti i reattori nucleari del mondo non potrebbero rilevare neanche un raggio gamma. Bisognerà andare molto vicino alla nave e ad ogni singolo fusto. Quindi l'informazione data dal ministro dell'ambiente riguardo alle
radiazioni è completamente inconsistente.

15) Risulta che il piroscafo Catania venne affondato almeno a 3,2 miglia di distanza dal punto dove la "Mare Oceano" stava effettuando le verifiche. Un punto più a largo di circa cinque chilometri, non qualche centinaio di metri. Ed anche la lunghezza della nave - che secondo i dati dei costruttori era di 95,8 metri - non torna, visto che ieri il governo ha comunicato la lunghezza ufficiale del relitto, pari a 103 metri. I dati differenti del piroscafo Catania sono ben noti e riportati nel registro navale della World Ship Society e pubblicati dal sito specializzato Miramar Ship Index. Gli stessi identici dati sono pubblicati anche sul sito specializzato nella storia degli U-boat (www.uboat.net).

 

03/11/2009
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