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Sei in /Calabria/2009/Politica/Le dimissioni di Franco Bruno

Franco Bruno lascia il PD. "Inutile andare avanti. Mi fermo qua!"

POLITICA - In una lettera al segretario regionale Carlo Guccione e al candidato alla segreteria regionale alle primare Caminiti, il segretario provinciale del Partito Democratico sen. Franco Bruno ha rassegnato le dimissioni sia dalla carica che dal partito. Si tratta di una scelta non certamente facile e neanche presa a cuor leggero, ma dettata da ragioni prettamente politiche e che segnano in modo tangibile il malessere che attraversa in profondità il PD calabrese nel quale sembra sia in atto una deriva verso non si sa dove. Certamente ben lontano dalle basi valoriali e culturali di riferimento che avevano fatto nascere questo partito. Quale sarà adesso l'approdo di Franco Bruno, visto che, com'era naturale che fosse, non si dimette dalla politica? Non è difficile immaginare una sua confluenza nelle file delle "API" di Rutelli al battesimo del cui movimento era presente. Ma è proprio questa scelta che lascia non poco perplessi e fa sorgere spontaneo il dubbio: Non è che per tentare di uscire finalmente al largo dalle secche di un partito immobilizzato e lacerato da faide vecchie e nuove, Franco Bruno finirà per infilarsi da sè un'altra camicia di forza ? (PGS)

Ecco di seguito il testo della lettera di dimissioni del sen. Franco Bruno:

«Carissimi, mi rivolgo a voi per rassegnare formalmente le mie dimissioni da segretario provinciale e dal PD.

In verità qualche tempo addietro avevo suggerito di procedere mediante una convocazione dell'Assemblea provinciale per approvare insieme, contestualmente alle mie dimissioni, una qualche soluzione condivisa che evitasse perniciose fasi di stallo nella guida del partito. Purtroppo non ho mai ricevuto riscontro se non un diniego, garbato ma fermo, da parte del segretario regionale che mi ha, ripetutamente, invitato a soprassedere dalle dimissioni, mostrandomi come sempre considerazione ed amicizia personale - anche per questo ritengo dovuto a semplice imprudenza l'aver ritrovato sulle pagine dei giornali il testo esatto dell'sms inviato al solo segretario regionale - .
E' chiaro che per me la vicenda non è personale ma politica.
La mission della mia segreteria si era già realizzata con l'elezione di Mario Pirillo al parlamento europeo - ottenuta nello scetticismo di tanti e con altri correlati avanzamenti istituzionali - e con la riconferma di Mario Oliverio a presidente, corredata dalla ricostruzione di un'immagine politica maggiormente moderna per l'Ente Provincia.
Il terzo obiettivo, anch'esso concordato preventivamente con tutto il gruppo dirigente, e cioè la messa in campo di un progetto che consegnasse in questa fase e per la prima volta nella storia del regionalismo calabrese, una reale leadership a Cosenza, è stato mancato.

Inoltre, accanto all'esaurimento della ragioni della segreteria provinciale, è venuto aumentando un disagio politico, individuale e di area, molto legato alla sensazione di uno stravolgimento profondo delle stesse ragioni fondanti il PD.

Com'è noto non sono tra quelli che ha lavorato per costruire un altro partito di sinistra, ne conservo, alla mia età, particolari aspirazioni a diventare socialdemocratico - anche perché ritengo esaurita la fase storica della gloriosa tradizione dei socialisti europei -. Il PD ha, invece, democraticamente, scelto proprio questa strada, compresa la riproposizione di una coalizione di centro-sinistra col trattino ben in evidenza - le stesse considerazioni di queste ore sulla indispensabilità degli amici dell'UdC sono una, da me condivisa, ulteriore conferma -.

Inutile andare avanti. Mi fermo qua. Sinceramente mi trovo poco adatto a rafforzare la parte "sinistra" della coalizione. Anche per questo, rassegno per vostro tramite le mie dimissioni dal Pd.

Il partito democratico è un grande partito dal quale molto ho avuto e al quale tanto ho dato. E' un partito in cui continueranno ad aderire miei straordinari amici: donne e uomini, giovani e meno giovani, dotati di grande passione e talento ai quali non posso che augurare tutte le fortune possibili. Per tali motivi, e consapevole che è già aperta la campagna elettorale regionale, non ho risposto e non risponderò a bassezze ed ingiurie di pochi

Non lascio il PD per posti più certi e maggiormente rassicuranti. Non mi muove, come sempre, la ricerca di candidature, posti o vicinanze al potente di turno. Non da solo, ma insieme ad un gruppo di amici importanti e fondamentali, senza elenchi ne clientele, senza pacchetti di voti o di tessere, ancora una volta andremo in mare aperto con le nostre idee e i nostri convincimenti sperando di declinare al meglio la nostra passione politica, civile e morale. Sicuro di incontrarci nuovamente nella sfida dell'avanzamento e dello sviluppo del nostro Paese e delle nostre comunità mi piacerebbe poter estendere, attraverso di voi, i miei più cordiali e fraterni saluti a tutte le amiche ed amici del PD».

                                                                                                                                                                Franco Bruno

23/12/2009
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