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Fortunato rintuzza le polemiche sul Valle Lao

SCALEA - “Sulla questione del Valle Lao finalmente comincia a venire fuori la verità”. Interviene così l’ex presidente del Consorzio Valle del Lao e candidato in pectore (poi escluso) alle ultime elezioni. In una nota Fortunato evidenzia come l’assessore Pirillo, nell’assenza o indifferenza di tutti gli altri rappresentanti istituzionali, “esce allo scoperto, perché sollecitato dalla mia pervicacia ad andare fino in fondo su questa vicenda. Dei pareri dati da dirigenti regionali di nomina politica tenga conto lui, interessando a me sapere soltanto cosa ne pensa la Giunta regionale sui motivi di illegittimità delle elezioni svolte, da me denunziati ed abbastanza noti a tutti, essendosene la stampa occupata abbondantemente.
È forse questo un delitto? Quanto alla Ciponte ed all’Adduci esprimo più chiaramente il mio pensiero di come è apparso sulla stampa con i soliti tagli e correzioni che travisano spesso i concetti espressi. Se l’assessore Pirillo – prosegue Fortunato - si gloria di avere restituito il Consorzio alla democrazia ed agli agricoltori, bene avrebbe fatto allora a non portare come amministratori suoi amici fidati quali, oggi il Paravati e l’Adduci quale presidente del consorzio Cedro, dove la Ciponte, altra sua fidata politica sul territorio, è Direttrice Generale. Se a questi si aggiunge l’altro assessore di nomina regionale, vuol dire che il consorzio non lo ha restituito agli agricoltori ma lo ha affidato politicamente a se stesso e ciò certamente non torna comodo al territorio. Dire anche questo è un delitto?
In merito alle altre insinuazioni di cattivo gusto e di basso profilo sappia l’assessore Pirillo che sono nobiliato solttanto da ciò che, molto o poco che sia ma dignitosamente, sono riuscito a fare nella professione e nella vita da solo con le mie forze e contro chiunque la pensi come lui e che la lista da me presentata ha assunto soltanto il significato di un presenza atta a dimostrare che c’è gente ancora che non ha timore di schierarsi dalla parte del giusto contro ogni arroganza e tracotanza di potere. Se fossimo scesi in campo – evidenzia l’ex presidente - cosa assolutamente già scartata in partenza per non sconfessare la posizione assunta da sempre che le elezioni si sarebbero dovute svolgere regolarmente per evitare nuovi commissariamenti, sappia che i consensi alla lista ci sarebbero stati, perché la gente è ormai stufa di questo modo di fare politica e di amministrare la cosa pubblica”.

Fonte: La Provincia cosentina - 15 maggio 2008

15/05/2008
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