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Allarmante intimidazione a Della Volpe

ITALIA - Un nuovo allarmante episodio di intimidazione. (di Giuseppe Giulietti)
Questa mattina, sul sito di Articolo21, Santo Della Volpe giornalista del Tg3, dirigente dell’associazione Articolo21, vicepresidente di Libera Informazione, ha scritto un editoriale nel quale denuncia di aver trovato, sotto casa la sua auto imbrattata di vernice con scritte ingiuriose ,con croci celtiche e con la firma di un noto gruppo neofascista della zona Trieste-Salario. Gli inquirenti stanno svolgendo le indagini ma siamo in presenza di un nuovo allarmante episodio di intimidazione squadristica   nei confronti di un giornalista e di una testata che non intendono piegarsi al triste spirito dei tempi. Gli squadristi, continuano nelle loro provocazioni . Evidentemente si sentono ben protetti (come ci ha insegnato la vicenda di piazza Navona). L’episodio denunciato da Santo Della Volpe fa seguito all’assalto della Redazione di “Chi l’ha visto?” e alle minacce rivolte ad Ezio Mauro. Forse è giunto il momento di promuovere una risposta forte ed unitaria e che veda protagoniste tutte le associazioni del settore dell’informazione . Per queste ragioni l’associazione Articolo21 ha deciso di dare la propria adesione alla  grande iniziativa “per la libertà e la dignità della comunicazione” promossa a Roma per il 10 dicembre dalla Tavola della Pace e da decine e decine di associazioni del volontariato, del terzo settore e del mondo laico e cattolico.
 
Che fine ha fatto la legge Scelba? (di Roberto Morrione)
L'intimidazione contro Santo Della Volpe è l'ennesimo episodio di una ormai lunga serie di atti teppistici, intolleranti e provocatori che sta costellando le città italiane, su una scala certo di diversa gravità, ma in qualche modo troppo spesso riconducibile a matrici neofasciste o di estrema destra. Dagli spalti degli stadi alle aule scolastiche, dai quartieri residenziali alle periferie, parole d'ordine razziste e violente, croci celtiche, saluti romani, svastiche, tristi armamentari di una sub-cultura anti-democratica sembrano riemergere dal passato per contagiare una convivenza civile già difficile per gli enormi problemi economici e sociali.

Certo minoranze, pulsioni che possono sembrare marginali ad esempio di fronte all'ondata di partecipazione civile che scuote le giovani generazioni. Eppure il rischio di un contagio è fortissimo, nella crisi non solo materiale che investe il Paese e che tante scelte del nuovo governo minacciano di aggravare, con un clima dove sui diritti della collettività prevalgono sistematicamente interessi personali e di fazione.

Ecco perché i germi aggressivi di un estremismo nero figlio della non-cultura vanno subito stroncati. E' particolarmente allarmante che obiettivi delle intimidazioni siano in particolare giornalisti della Rai, da Federica Sciarelli di "Chi l'ha visto" a Santo Della Volpe del Tg3. Senza voler pensare male, come non notare che questi atti squadristici avvengono mentre personaggi-chiave della maggioranza, dallo stesso Premier al suo consigliere Dell'Utri, attaccano proprio i giornalisti del servizio pubblico di cui lamentano una presunta unilateralità e ostilità…

Infine una domanda al ministro degli Interni, ben al di là degli ultimi episodi. Perché a questi rigurgiti violenti non si contrappongono le vigenti norme della Repubblica, a partire dalla legge Scelba? Non mancherebbero certo per farlo né le risorse tecniche, né le informazioni e le testimonianze. Forse è troppo pensare che prima o poi Silvio Berlusconi possa recarsi in una Sinagoga per ricordare le leggi razziali di Mussolini, come ha fatta Angela Merkel condannando la "notte dei Cristalli" e l'ondata neo-nazista risorgente in Germania? Al Ministro Maroni, tuttavia, nella sua spasmodica attenzione al problema sicurezza, forse è giusto chiedere qualche atto concreto in questa direzione.

Fonte: Articolo 21.info - 10 novembre 2008

10/11/2008
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