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Sei in /Italia/2008/Scuola sup.: rinviata la riforma

Scuola: salta il maestro unico alle elementari

SCUOLA: Rinviata di un anno la riforma delle scuole superiori. E' il primo risultato del braccio di ferro tra mondo della scuola e governo condotto negli ultimi due mesi. Ma dall'incontro con i sindacati a Palazzo Chigi emergono altre importanti novità. Salta, in pratica, il maestro unico alla scuola elementare e viene confermato il tempo pieno di 40 ore alla scuola elementare.

Ecco il verbale della riunione Governo-sindacati sulla scuola:
"In data odierna a Palazzo Chigi si è svolto un incontro, avente ad oggetto l'illustrazione delle linee guida di provvedimenti attuativi della legge 133/208. All'incontro, presieduto dal Sottosegretario di Stato Dott. Gianni Letta, hanno partecipato i Ministri Mariastella Gelmini, Maurizio Sacconi e Renato Brunetta, ed i rappresentanti delle OO.SS.: Domenico Pantaleo e M. Concetta Brigida per la Cgil; Raffaele Bonanni, Giorgio Santini e Francesco Scrima per la Cisl; Luigi Angeletti e Massimo Di Menna per la Uil; Fedele Ricciato e Achille Massenti per la Confsal; Alessandro Ameli per la Cgu; Alberto Sartori per la Cida; Gennaro Di Meglio della Gilda-Unams. A conclusione della riunione con le Organizzazioni sindacali confederali e quelle del comparto scuola in merito agli interventi previsti dal Piano programmatico di cui all'art. 64 della legge 133/2008, il Governo si impegna a recepire nei Regolamenti da emanarsi ai sensi del medesimo art. 64, i principi e le indicazioni che hanno costituito oggetto dei pareri delle Commissioni Cultura, scienze ed istruzione di Camera e Senato ed in particolare:

a) l'orario obbligatorio delle attività didattiche della scuola dell'infanzia garantirà prioritariamente il tempo di 40 ore con l'assegnazione di due insegnanti per sezione e provvederà soltanto come modello organizzativo residuale lo svolgimento delle attività didattiche nella fascia antimeridiana, sulla base della esplicita richiesta delle famiglie;
b) il tempo scuola della primaria sarà svolto, in relazione anche alla esigenza di riorganizzazione didattica, secondo le differenti articolazioni dell'orario scolastico a 24 (prime classi per l'a.s. 2009-10), 27, 30 e 40 ore. In particolare, per l'orario a 24 (solo prime classi per l'a.s. 2009-2010) e 27 ore, si terrà conto delle specifiche richiesta delle famiglie;
c) nelle classi funzionanti a tempo pieno saranno assegnati due docenti per classe".
g) nella scuola secondaria di primo grado, sarà previsto un orario obbligatorio da 29 a 30 ore, secondo i piani dell'offerta formativa delle scuole autonome;
e) nella scuola secondaria di primo grado le classi con il tempo prolungato, ferma restando l'esigenza che si raggiunga il previsto numero di alunni frequentanti, funzioneranno con non meno di 36 e fino ad un massimo di 40 ore;
f) ferma restando l'adozione di misure compensative idonee a garantire i complessivi obiettivi di riduzione dell'art. 64 del Piano Programmatico sarà previsto il congelamento per l'a.s. 2009/2010 dell'incremento del numero massimo di alunni per classe in connessione con l'attivazione dei piani di riqualificazione dell'edilizia scolastica;
g) sarà tutelato il rapporto di un docente ogni due alunni disabili;
h) dall'anno scolastico 2009/2010 troveranno attuazione i soli Regolamenti relativi al riordino del primo ciclo e al dimensionamento della rete scolastica e l'ottimale utilizzo delle risorse umane della scuola, con la contemporanea rimodulazione delle economie da realizzare per tale anno scolastico;
i) i regolamenti relativi al secondo ciclo si attueranno dall'a.s. 2010/2011. Si svolgeranno fin dal gennaio 2009 le iniziative e le attività di informazione al fine di far conoscere, diffondere e approfondire i contenuti dei nuovi percorsi di studio.

Il Governo si impegna inoltre:
1) a costituire un tavolo permanente di confronto per ricercare le possibili soluzioni a tutela del personale precario attualmente con nomina annuale o fino al termine delle attività didattiche, per favorire continuità delle attività di insegnamento e di funzionamento;
2) a prevedere, qualora le risorse di bilancio lo consentano, l'estensione degli sgravi fiscali previsti in materia di salario accessorio".

Fonte: Repubblica.it
11/12/2008
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