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Caldo globale. Il pianeta ha la febbre

MONDO - Canicola globale. Giugno 2005, dal 1880 il secondo più caldo. La rilevazione degli oceanografi americani. Oltre 5 gradi sopra la media in Alaska, Canada, Europa occidentale e Siberia orientale. Il pianeta ha la febbre. Lo conferma uno studio americano, che rivela come il giugno del 2005 è stato il secondo più caldo, a livello globale, dal 1880. Nell’emisfero Nord, in particolare, è stato addirittura il più caldo.
I dati del National Oceanographic and Atmospheric Administration (Noaa) parlano chiaro, e smentiscono chi ancora nega l’evidenza di un riscaldamento globale della Terra. Non è solo il mese di giugno ad aver registrato temperature sopra la norma: il primo semestre dell’anno, considerato nel suo insieme, risulta il terzo più caldo degli ultimi 125 anni. Anche i mari ne hanno risentito, registrando complessivamente temperature da record.
Entrando nel dettaglio, il Noaa rileva le situazioni più “anomale”, con temperature di 5 gradi sopra la media del periodo, in Alaska, in buona parte del Canada, Europa occidentale (soprattutto Francia, Spagna e Italia settentrionale) e Siberia orientale. In controtendenza gli Usa nordoccidentali, il Messico occidentale, l’Australia occidentale e l’Argentina meridionale, dove il mese ha segnato temperature di 4 gradi inferiori alla norma. Per quanto riguarda i mari, temperature di 3 gradi superiori alla media sono state riscontrate nel Pacifico settentrionale (in particolare lungo le coste dell’Alaska), nell’Atlantico settentrionale (soprattutto nel sud-est della Groenlandia e nel golfo di Biscaglia), nell’Atlantico a est dei Caraibi e nel Mediterraneo. Solo un po’ più freddo della media invece nel Pacifico al largo di Ecuador e Perù e nel golfo di Guinea.
Per quanto riguarda la piovosità, la siccità ha colpito particolarmente l’Alaska, gli Usa centroccidentali, l’Europa occidentale, il Sud Africa e parte dell’India. Altre zone però hanno registrato una piovosità addirittura doppia rispetto alla media: piogge torrenziali hanno colpito ripetutamente gli Usa centro-settentrionali, l’Europa orientale, la Scandinavia, molte zone dell’Asia, l’Australia e l’Argentina meridionale.
Il caldo, e i suoi disagi, si sono fatti sentire anche in Italia, soprattutto nel centro-nord. A farne le spese sono come sempre in particolare gli anziani, già debilitati da debolezza e malattie legate all’età, e spesso costretti a vivere in case prive di aria condizionata. Sono stati circa 20 i morti da caldo nell’ultima settimana del mese di giugno, quando una canicola africana ha imperversato sulla Penisola. Le morti per fortuna si sono arrestate col mese di luglio, caratterizzato da temperature mediamente più miti rispetto al mese precedente. Ma nei prossimi giorni, avvertono i meteorologi, il caldo è destinato ad aumentare: e con esso, anche la paura per nuove emergenze.

26/07/2005
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