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Ascensione: non puro e semplice ritorno al passato

Cari amici, la locandina dell'ascensione vi arriva qualche giorno prima del solito, perché i nostri amici esteri possano riceverla in tempo. In alcune nazioni, come in Germania, ad esempio, questa festa si celebra infatti al giovedì, come era da noi anni fa, prima della soppressione di alcuni giorni festivi, allora voluta - si disse - perché in Italia le giornate lavorative erano troppo poche. Fu all'epoca del governo Andreotti, se non ricordo male (sì, proprio lui: "dagli amici mi guardi Dio, ché dai nemici mi guardo io", recita la sapienza popolare). Ma vi lascio alla meditazione con un caloroso saluto, vs. GM

LA LOCANDINA - L’ascesa di Gesù al cielo (ascensione) non è da intendersi come puro e semplice ritorno al passato di Colui che era venuto sulla terra e ora rientra nello stato dal quale proveniva. Gesù si re-immerge, a pieno titolo e dopo la missione compiuta sulla terra, nella sfera del divino, dell’immortalità e della vittoria sul male, con l’umanità e l’esperienza umana, con le ferite ancora aperte della storia di noi uomini. Tanto che possiamo dire che con lui la nostra stessa umanità, la nostra vicenda umana, personale e collettiva ha già un anticipo di gloria e le nostre quotidiane sconfitte hanno un avamposto di vittoria. L’attesa del suo ritorno non è che la vigilanza operosa con la quale facciamo la nostra parte, perché tutto ciò abbia quel compimento che Dio realizzerà pienamente a suo tempo e secondo il suo progetto.

Ascensione di Gesù (B) 2006
Una nube ti aveva portato nel mondo,
adombrando Maria,
una nube sembra a noi sottrarti da esso,
perché tu scompari e da oggi
non potremo aspirare a vedere il tuo volto
se non dopo il tramonto dei giorni
che ci sono stati dati da vivere...
Da vivere, appunto, non da sopravvivere,
da risorti anche noi, sapendo
che se tu più non muori,
anche il nostro restare quaggiù
ha il suo unico senso
nel continuare l'opera tua:
essere vicino a coloro che soffrono,
guarendo il loro ed il nostro male,
che è la noncuranza, non contagiati
da quel veleno che è il pensare
solamente a se stessi.
(GM/28/05/06)

Vangelo di Marco (16,15-20) - "Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano".
24/05/2006
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