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Resurrezione: Gesù precede il nostro risveglio

Carissimi, vi mando insieme con la locandina i miei più sentiti auguri di Pasqua. Con la risurrezione, Gesù precede il nostro risveglio, rappresenta la vittoria dei nostri sogni sui nostri disincanti, la forza sempre nuova insita in ogni mettersi di nuovo in cammino. E' ciò che fuga i nostri dubbi e vince tutte le nostre stanchezze (stanchezza di amare, di impegnarsi, di fare qualcosa per gli altri, insomma di vivere).
In piedi allora! E con la gioia del Risorto, con la sua Parola nella mente e la sua energia nel cuore, percorriamo il tratto di strada che Dio ci assegna giorno per giorno, insieme con le persone che ha messo al nostro fianco. E' vero, siamo ancora a giovedì santo, c'è tempo per qualche approfondimento. Un abbraccio e Grazie anticipatamente a quanti hanno scritto o lo faranno. Vedrò di rispondervi personalmente. BUONA PASQUA! D. Giovanni MAZZILLO
Ogni Pasqua è sempre una sorpresa. La sorpresa di Dio, che si manifesta innanzi tutto come vita che vince la morte e come amore che vince l'odio. Ogni Pasqua ha il volto di una persona e il contorno di una storia precisa: quella di Gesù, vittima di un odio che aveva potuto uccidere il suo corpo, ma non fermare la forza delle sue parole. Parole che denunciavano ogni falsità e ipocrisia e annunciavano che un mondo alternativo non solo è possibile, ma è già iniziato.
Vivere la Pasqua è condividere e portare avanti proprio tale progetto, sapendo che il Risorto ci precede, in cielo come sulla terra, laddove l'uomo coltiva ancora un sogno: migliorare se stesso e migliorare questo mondo.

Pasqua di risurrezione (a) 2005
Mattino di Pasqua,
aurora di vita che ha già preceduto
il nostro risveglio.
Così è sempre il tuo agire,
Signore, che all'inatteso
hai dato il volto di un angelo,
appena intravisto, ma la cui voce
è stata ben chiara:
«E' risorto! Il crocifisso si è risvegliato!
Non è qui non è qui!».
Cercandoti allora, Gesù,
sulle strade del mondo,
andremo anche noi
con quella luce negli occhi
e quelle parole nel cuore..
(GM/27/03/05)

Vangelo di Matteo (28,1-10) – “Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che evvero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l’angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto. Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse. Avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno».
26/03/2005
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