Accedi oppure Registrati
Prima pagina Notizie Articoli Foto Dizionario dialettale Abystron teche Sostienici

dove

Direttore: Pio Giovanni Sangiovanni Credits | Privacy
 
03:44
Sabato
27/04/2024
Traduci English Français Español Deutsch Portuguese
Sei in /Calabria/ANNO 2012/Scalea/Scempio alla Sicculilla

La Denuncia. La Baia del Carpino, 'a Sicculilla, deturpata da opere abusive in spregio alle più elementari regole di legalità e civiltà

SCALEA - In questo ultimo scorcio di agosto 2012, nel clima già arroventato dall'ennesimo anticiclone sahariano non a caso denominato "Lucifero", alla ribalta delle cronache locali ma con un'importanza che va ben al di là degli angusti confini scaleoti, grazie anche al prezioso servizio offerto da Radio One, è salita la questione dell'ennesimo scempio che si è consumato a danno di uno degli angoli più suggestivi e finora incontaminati della costa alto tirrenica. La Baia del Carpino o la "Sicculilla" come chiamano affettuosamente qui questa geosito di vera e rara bellezza, caratterizzato da macchia mediterranea e da roccia modellata solo dall'azione erosiva del mare. Ebbene, ‘a Sicculilla è stata inopinatamente deturpata da opere abusive devastanti esponendola ad un degrado indegno per un paese che ad ogni piè sospinto ama definirsi civile e rispettoso delle regole e della legalità.

A dare il via all'azione dei denuncia pubblica è stato Osvaldo Cardillo, uomo di cultura e scaleoto illustre profondamente legato al suo paese, che tramite l'emittente libera Radio One il 23 agosto scorso interveniva con un articolo significativamente intitolato "L'illegalità e la legalità ! Alla Sicculilla si è superato ogni limite". Il limite della vergogna e dell'illegalità. «Per il lavoro che ho fatto e continuo a fare - scriveva Osvaldo Cardillo - dovrei essere avvezzo a trovare le parole giuste per la descrizione della distruzione della macchia mediterranea, dello sbancamento e della costruzione di un "resort" costruito con la presenza violenta delle ruspe, ma faccio fatica a rilevare nel lessico l'indignazione profonda che un paese civile per intero dovrebbe maturare. Nessuno ha visto niente? L'amministrazione comunale dove vive? E il nostro suscettibile sindaco? Le persone che come me hanno visto le foto e ora voi che leggerete e vedrete si dovranno chiedere, chi è o chi sono quelli che non hanno voluto vedere consapevolmente. E le autorità tutte di fronte a una violenza di tal genere che cosa dovranno fare che non hanno fatto? A Scalea - prosegue Cardillo - abbondano gli scienziati, ma anche i ciucci con i paraocchi e la parte buona si vuole veramente ribellare? Chi vuole avviare delle attività deve acquisire un sito legalmente ma può distruggere la cosa che non gli appartiene? E che è di TUTTI? (AVETE CAPITO?) Arroganza e violenza la fanno da padrone nel nostro territorio. E alla Sicculilla si è superato ogni limite. Gentili autorità dello Stato e quindi dei cittadini, che cosa dobbiamo fare per i nostri sacrosanti diritti?». Così concludeva Osvaldo Cardillo il quale proponeva di diffondere le immagini che sono più eloquenti di qualsiasi altro ragionamento, ai mezzi di informazione locali e nazionali, ma anche a livello di ministeri competenti al fine di far smuovere qualcosa.

Sullo stesso argomento due giorni dopo, sabato 25 agosto 2012, è intervenuto Palmiro Manco, già Presidente del Parco Marino "Riviera dei Cedri", attualmente Consigliere comunale di minoranza di Scalea e dirigente regionale dell'API di Rutelli. L'esponente politico ha anch'egli denunciato con forza la gravità di simili «gesti distruttivi che hanno deturpato uno dei luoghi più suggestivi e incantevoli della costa alto tirrenica, mai prima così violata dall'uomo. Radicalmente trasformato in un'area di sosta, attrezzata (si fa per dire !!!) con due pseudostrutture coperte, evidentemente realizzate "di fretta" (!), con relativa area antistante, "arredata" con sedie e tavoli di plastica, per servire e consumare pasti e bevande. Il tutto, nella totale assenza di permessi e autorizzazioni, in regime di totale anarchia, offendendo così il contesto paesaggistico e trasgredendo le regole che governano le civili relazioni umane !!! Questo - afferma Manco - è lo scenario che si presenta agli occhi di chi si trovi a passare, o via mare, o via terra, nell'area di Capo Scalea, geosito "Sicculilla", promontorio calcareo modellato nei periodi geologici che si sono succeduti dal "pleistocene" ad oggi e che si distingue per i suoi particolari fenomeni carsici. Due milioni di anni spazzati via senza alcun criterio: questo è il risultato di un territorio modificato in maniera indegna dalla mano dell'uomo, che non si è assolutamente e lontanamente preoccupato di prevedere gli effetti naturali negativi che una tale azione potrebbe avere nell'immediato futuro».
Nel preannunciare un'interrogazione su quanto esposto al fine di fare chiarezza sull'accaduto, auspicando che gli organi preposti «intervengano immediatamente per le proprie competenze, esercitando con coscienza e applicando le giuste sanzioni, al fine di identificare i responsabili di siffatte "asinerie", ordinando loro il completo ripristino della stato dei luoghi», Palmiro Manco ritiene sia giunta l'ora di dare un segnale forte, che sia diretto al rispetto integrale dell'ambiente che ci circonda e che sia di esempio per tutti e soprattutto per i giovani, forse non sempre educati a capire l'importanza di dover agire nella legalità e nel rispetto dell'uomo e della natura.

Una presa di posizione, quella dell'ex Presidente del Parco Marino Riviera dei Cedri che tuttavia non sembra abbia pienamente soddisfatto Osvaldo Cardillo il quale, a stretto giro, stamattina è tornato sull'argomento con una punta velatamente polemica. «La politica si è svegliata con due, almeno, mesi di ritardo. Cerco di capire la politica - scrive Cardillo - ma non ne capisco i passi. Per la storia della Sicculilla i discorsi di strategie politiche o scientifiche fanno incavolare ancora di più. L'introduzione al pezzo è sicuramente preciso, pertinente e graffiante quanto basta ma il resto è aria fritta, il cui odore si è sentito tante volte in passato da ammorbare l'ambiente nel quale Scalea vive. Manco presenta una interrogazione, ma a chi? In un contesto di illegalità diffusa non gli dà retta nessuno e comunque i risultati, come nel calcio, sono quelli che contano e sono di sconfitta totale. Lo scempio della Sicculilla è l'ultimo? Di quanti? Palmiro Manco si occupa di politica ambientale? Di centro storico e non so di che cosa d'altro e i risultati quali sono? Non posso, né Manco lo merita per l'impegno e l'onestà che profonde in quello che crede, addebitargli responsabilità di un paese intero che si è lasciato portar via tutto. Invece di promuovere interrogazioni bisogna denunciare alle autorità, se ne esistono di competenti, lo scempio che non ha riscontri se non nelle zone più mafiose d'Italia. Un ringraziamento sentito - conclude Osvaldo Cardillo - al Direttore di Radio One per l'attenzione che dedica a una questione molto seria che non tocca soltanto uno dei siti più belli di Scalea ma l'Intera comunità scaleota a cui tutti siamo legati».

Una situazione davvero preoccupante e che ha dell'incredibile se si considera che oggi, nel 2012, ci possano essere soggetti che, in spregio di ogni regola e legge, in un silenzio omertoso hanno potuto intervenire a proprio piacimento e contro ogni norma stravolgendo un ambiente unico che invece andrebbe tutelato, amato e preservato come patrimonio di tutta l'umanità.
Per completezza di informazione e aderendo all'invito di Osvaldo Cardillo che condividiamo pienamente, pubblichiamo le immagini del sito della Sicculilla.

26/08/2012
Ascolta con webReader

 


0 commenti.

Per visualizzare lo spazio commenti è necessario accedere al sito.

Accedi
Nome utente
Password
 
 
Registrati | Recupera dati