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La Comunità montana è bloccata dai debiti

I Comuni della Comunità montana VERBICARO - I sindaci del comprensorio dell’alto Tirreno cosentino hanno affrontato in un incontro svoltosi nei giorni scorsi, la gravissima situazione di crisi, praticamente irreversibile, in cui si trova da qualche mese la Comunità montana ‘’Alto Tirreno’’ che ha sede in contrada S. Francesco a Verbicaro.
Una questione giunta ormai all’epilogo estremo, dopo che sono diventati esecutivi gli atti di pignoramento presentati dai legali dell’impresa Lamaro Spa che vanta un credito di circa due milioni e mezzo di euro. Alla fine dello scorso mese di settembre si è inoltre svolta l’udienza presso la sezione di Scalea del Tribunale di Paola per l’assegnazione dei fondi alla ditta creditrice che, di fatto blocca qualsiasi attività dell’Ente montano mettendo in serio pericolo la sua stessa sopravvivenza e, di conseguenza, le possibilità occupazionali dei suoi nove dipendenti oltre ad aprire una fase critica anche per i 150 operai idraulico-forestali gestiti per conto della Regione Calabria.
Al termine della riunione alla quale, oltre ai sindaci di tutti i comuni interessati, ha partecipato anche il commissario della Comunità montana Luigi Pontuale, è stato diramato un documento che è stato inviato al Presidente della Giunta regionale, al Presidente della Provincia di Cosenza e al Prefetto di Cosenza.
«L’Ente - si legge nella nota - è allo stato praticamente paralizzato, impossibilitato a produrre atti che non siano quelli relativi al semplice mantenimento della struttura. Le opere appaltate sono tutte a rischio e quelle da appaltare sono di fatto bloccate. A ciò si aggiunge il fatto che se la Lamaro, come prevedibile, riuscirà a bloccare anche i fondi destinati al pagamento dei lavori in corso di e quelli destinati al pagamento dei 145 operai idraulico-forestali, la situazione già drammatica si aggraverà ulteriormente con riflessi negativi anche sull’ordine pubblico a causa della messa in pericolo dei livelli occupazionali, ivi compresi quelli riguardanti i dipendenti dell’Ente montano.
Di fronte a questo stato di cose
– conclude il documento – urgono soluzioni immediate per garantire sia il normale funzionamento della comunità montana nell’ambito dei compiti e degli obiettivi fissati dalla legge, che la necessaria tranquillità ai dipendenti ed alle loro famiglie». I firmatari del documento hanno chiesto, infine, un incontro urgente alla Regione Calabria, tenendo anche dell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio regionale nel corso dell’ultima seduta, che impegnava la Giunta regionale a ricercare una soluzione alla grave situazione esistente alla Comunità montana ‘’Alto Tirreno’’.
(san.pio gio.)
05/10/2004
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