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Nel mondo aumentano ricchezza e disoccupazione

MONDO - Lavoro, nel mondo aumentano i disoccupati La metà sono giovani. Rapporto dell'Ilo: nonostante l'aumento del Pil, il numero dei senza lavoro è in crescita costante. Nel 2005 sono stati 2,2 milioni in più rispetto al 2004.
Aumenta la ricchezza nel mondo, ma con essa i disoccupati. Cresce il pil ma non l'occupazione ed anzi aumenta sensibilmente il numero dei senza lavoro nel mondo, soprattutto tra i giovani. Secondo il rapporto annuale dell'Ufficio Internazionale del Lavoro (Ilo) - reso noto ieri a Ginevra - il numero totale dei disoccupati ha raggiunto i 191,8 milioni di persone alla fine del 2005, con un aumento di 2,2 milioni dal 2004 e di 34,4 milioni dal 1995.
Secondo l'Ilo vi è una ''incapacità della maggior parte delle economie a convertire la crescita economica in creazione di posti di lavoro o aumento dei salari chem unita ai molteplici disastri naturali e all'aumento dei prezzi delle risorse energetiche, colpisce in modo particolarmente duro la categoria dei lavoratori poveri''. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato dopo essere sceso al 6,3% in due anni. Mentre il Prodotto interno globale (Pil) è cresciuto del 4,3% nel 2005, solo 14,5 degli oltre 500 milioni di lavoratori poveri nel mondo sono riusciti a superare la soglia di povertà di un dollaro al giorno. E, degli oltre 2,8 miliardi di lavoratori nel mondo, 1,4 miliardi non guadagna ancora abbastanza per portare loro stessi e le proprie famiglie al di sopra della soglia di povertà dei 2 dollari al giorno, la stessa cifra di 10 anni fa.
''Il Rapporto mostra ancora una volta che la crescita economica da sola non risponde adeguatamente alle necessità dell'occupazione globale'', ha dichiarato Juan Somavia, direttore generale dell'Ilo. ''Stiamo affrontando una crisi del lavoro a livello globale di proporzioni gigantesche e una carenza di lavoro dignitoso che non potrà scomparire da sola'', ha aggiunto.
La disoccupazione colpisce soprattutto i giovani, rileva il rapporto. Quasi la metà dei disoccupati nel mondo è infatti costituita da persone tra i 15 e i 24 anni e per loro probabilità di rimanere disoccupati è tre volte superiore a quella degli adulti.
Il rapporto ha anche evidenziato il divario occupazionale tra donne e uomini, ancora ampio malgrado la sua riduzione nell' ultimo decennio. Nel 2005 il 52,2% delle donne adulte era occupato, rispetto al 51,7% del 1995. Nel 2005, le donne costituivano circa il 40% della forza lavoro globale. Secondo il rapporto, la tendenza delle donne economicamente attive nel mercato del lavoro varia da regione a regione. Mentre il numero delle donne attive in America Latina e Caraibi è diminuito, in Medio Oriente e Nord Africa si è registrato un aumento. Il maggiore aumento della disoccupazione - afferma un comunicato - si è registrato in America Latina e nei Caraibi: in queste aree il numero dei disoccupati è aumentato di quasi 1,3 milioni, pari a un +0,3% del tasso di disoccupazione, che raggiunge il 7,7%. Anche nei Paesi non-Ue dell'Europa Centrale ed Orientale e nei Paesi ex sovietici, il tasso di disoccupazione è salito (dal 9,5% nel 2004 al 9,7% nel 2005). Nei paesi sviluppati e nell'Ue il tasso è sceso dal 7,1% al 6,7%.
Nell'Asia dell'Est la disoccupazione si mantiene al 3,8%, rimanendo la più bassa al mondo. Con una disoccupazione al 13,2%, Medio Oriente e Africa del Nord rimangono le regioni dove si registra il più alto tasso di disoccupati al mondo. Con il 9,7% di disoccupati l'Africa Sub Sahariana è in seconda posizione. La regione registra inoltre la più alta percentuale di lavoratori poveri. I lavoratori poveri che vivono con meno di un dollaro al giorno sono diminuiti in tutte le regioni tranne che in Africa sub-sahariana, dove sono aumentati di 2,5 milioni, e nel Medio Oriente e in Africa del Nord, dove il loro numero è rimasto più o meno invariato.
Un altro dato significativo è l'aumento della quota del totale di occupati nel settore dei servizi in tutte le regioni negli ultimi 10 anni. Con un'unica eccezione: il Medio Oriente e il Nord Africa. Se il settore dei servizi continuerà a crescere a questi ritmi molto presto supererà quello dell'agricoltura, che detiene il primato nel creare occupazione, osserva l'Ilo.
Tuoquotidiano.it
25/01/2006
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