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Tutto quello che gli studenti non sanno

Come si calcola il perimetro di un triangolo? Cosa significa l'espressione 'nella notte dei tempi'? Ed ancora: è più lontana da noi la stella polare o la luna? Ecco alcune delle domande dei test predisposti dall'Invalsi (l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) per sondare la preparazione degli alunni italiani che hanno messo in crisi i ragazzini delle scuole medie e gli studenti del superiore, risultati abbastanza 'somari'.

In effetti - al di là delle polemiche sollevate in proposito dagli addetti ai lavori e dallo stesso ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, sulla validità delle prove Invalsi - leggendo le domande dei questionari e le risposte fornite dai ragazzini qualche dubbio sulla loro preparazione sorge. Troppi alunni ignoroano il significato di espressioni utilizzate nel linguaggio comune e dai media. Analogo discorso per quanto riguarda la Matematica: semplici problemi da risolvere col semplice buon senso o attraverso banali conti, un tempo pane quotidiano di bottegai e artigiani, vengono clamorosamente sbagliati. Per non parlare di nozioni scientifiche che, nel terzo millennio, dovrebbero ormai fare parte del bagaglio culturale anche dei più piccoli.

La matematica, si sa, è la bestia nera per tantissimi alunni. Ma i quesiti posti dall'Invalsi erano davvero 'difficilissimi'? Alcune domande per la verità non sembrano irresistibili. E il 'voto' rimediato dai ragazzini della scuola media (5 in Matematica e meno di 6 in Scienze) denotano una preparazione piuttosto carente. Lo stesso ragionamento si può seguire per i ragazzini del primo anno della scuola superiore, i cui risultati sono stati giudicati insufficienti (con punteggi al di sotto di 60 centesimi) dai tecnici dell'Invalsi. Vediamo perché.

La scuola media. Meno (il 27 per cento) di un ragazzino su tre è stato in grado di calcolare correttamente il perimetro di un semplice triangolo e 2 su 3 non hanno riconosciuto un triangolo rettangolo. Forse molti non ricordavano il significato di 'perimetro' o di 'triangolo rettangolo'. E più della metà (il 52 per cento) non è stato capace di individuare il diametro di un cerchio. Ad alcune domande 'di Matematica' forse si poteva rispondere semplicemente ragionando. E risultano ancora troppi (il 32 per cento) coloro che, in prima media, incontrano difficoltà nelle addizioni 'con la virgola', quelli che non riconoscono i multipli di quattro e non si raccapezzano col conto della spesa.

E' forse il caso, prima di passare a concetti più evoluti, di insistere sulle vecchie tabelline? Molti non hanno la benchè minima idea di quanta distanza possa esserci fra il piano del tavolo e il pavimento: 78 centimetri o 78 metri? E che dire, e siamo passati all'Italiano, dell'intercalare più usato dai ragazzi? Si scopre che solo un alunno su tre conosce l'esatto significato della parola 'cioè'. Per non parlare di espressioni come 'tener d'occhio' o 'un'utilità notevole' il cui significato resta misterioso per la metà dei ragazzini. E anche un aggettivo come 'perfido' può risultare ostico per un numero considerevole di alunni.

Anche nei test di Scienze le 'perle' non mancano. Una delle cosa che più colpisce è che una fetta non trascurabile delle nuove leve (un ragazzino su 4) è convinto che dalla plastica si possa ottenere praticamente tutto: anche 'una maglietta di cotone, una scatola di cartone e un cucchiaio di legno', roba da fare rivoltare nella tomba i nostri avi. Pochissimi (appena 4 su 10) conoscono il significato di 'equinozio', e che la luce del sole è formata dai sette colori dell'arcobaleno.

Concetti troppo complicati per un ragazzino di 11 anni, abituato alle mirabilie spaziali dei protagonisti dei cartoni animati giapponesi? Forse. E quando si passa 'all'astronomia' le cose si complicano ancora di più. 'Come si ordinano dal più vicino al più lontano Sole, Luna e Polo Nord? Trentacinque ragazzini su 100 non lo sanno. Anche la soluzione dei problemi pratici complicano non poco la vita dei nostri figli. E dai test Invalsi si scopre che la maggior di loro non sarebbe in grado di pesare, utilizzando la vecchia bilancia utilizzata dal droghiere, un chilo di pane.

Al primo anno delle superiori. Anche coloro che hanno superato gli esami di licenza media e frequentano il primo anno delle superiori non rimediano una bella figura. In Scienze è un disastro. Sei studenti su 10 alle prese con i corpi celesti 'beccano' un brutto voto, visto che non sono in grado di mettere in ordine le loro conoscenze a proposito della terra o della luna piuttosto che sulla stella polare o Marte.

Un ragazzo su 4 incontra difficoltà con le percentuali: a quanto corrisponde il 34 per cento di 300 pagine? La risposta per il 25 per cento è un mistero.E anche sulle semplici equivalenze le cose non migliorano. Crisi anche davanti ad un quesito elemente del tipo: 'quanto hai speso in media al giorno per le vacanze, se sei partito con 300 euro, al ritorno ne avevi 55 e sei stato in campeggio per sette giorni?.Brividi per un ragazzo su 4. E come si calcola l'aumento percentuale della bolletta della luce? Sei studenti su 10 non lo sanno.

Ma quello che sembra davvero clamoroso è che più della metà degli iscritti al liceo o all'istituto tecnico, a fine anno, non è in grado di calcolare 'il voto dell'ultima interrogazione per avere la media del sette'. Un voto eccessivamente alto per chi non è in grado di risolvere problemi abbastanza facili?

Fonte: Repubblica.it
10/10/2006
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