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Per le donne più difficile rinunciare alle bionde

SOCIETA' E COSTUME - Fumo, per le donne più difficile rinunciare alle ‘bionde’. Secondo un’indagine del Cnr il gentil sesso fuma di meno rispetto agli uomini, ma abbandona il “vizio” con più fatica.
Quant’è difficile per le donne abbandonare definitivamente le sigarette? Tantissimo. Il “sesso debole”, nonostante fumi meno rispetto agli uomini, quando decide di sottrarsi al “vizio” si dimostra più… “debole”. Confida meno del “sesso forte” nella propria capacità di abbandonare le “bionde”, ed è più incline a cedere nuovamente ai piaceri del fumo. Insomma, per le donne la mancanza dell’amata sigaretta è spesso intollerabile e sono quindi più a rischio di ricaduta.
A fotografare il difficile rapporto dell’altra metà del cielo con il fumo è un’indagine del Servizio di prevenzione e protezione (Spp) del Cnr condotta attraverso un questionario, in alcune sedi romane dell'Ente. Allo studio iniziato nel 2000 - spiegano Roberto Volpe, e Gianluca Sotis dell'Spp del Cnr - hanno aderito 285 donne e 174 uomini di età compresa tra i 25 ed i 65 anni, con attività di tipo impiegatizio. L'età media è identica nei due sessi, 48 anni, e analogo è il numero medio di anni di fumo: 24 per gli uomini, 25 per le donne.
Cosa è emerso? Che benché non vi siano differenze significative nelle percentuali di fumatori ( 35% del genere femminile contro il 37% di quello maschile), le donne in media fumano meno: 10 sigarette al giorno, contro le 16 degli uomini. In sostanza , le donne sono più salutiste e meno interessate alla sigaretta, almeno agli inizi: nel gentil sesso le non fumatrici sono il 48%, contro il 33% degli uomini. Tuttavia, una volta provato il 'piacere' della nicotina, le donne mostrano meno capacità di abbandonarne la dipendenza.
Seppure in entrambi i sessi oltre la metà sia intenzionata ad abbandonare le “bionde”, ed oltre i due terzi ci abbia già provato una o più volte, il 10% delle donne teme di non riuscirci, contro il 2% degli uomini che pensa di non farcela. E questa forza d'animo degli uomini è confermata dal primato maschile negli ex fumatori: ha smesso di fumare il 30% dei maschi, a fronte del 17% delle donne. Inoltre le donne, una volta abbandonato il “vizio”, ne avvertono di più la mancanza: nella schiera delle ex fumatrici, il 29% prova ancora nostalgia per la sigaretta, contro il 6% degli uomini.
"In ogni caso - afferma Volpe - la mancanza del fumo non è avvertita dalla stragrande maggioranza degli ex fumatori: 94% degli uomini e il 71% delle donne. Il dato confortante del buon numero di persone che ha smesso di fumare e che non ne sente la mancanza e la presenza di una maggioranza di persone intenzionate a smettere, inducono ad un intervento più serrato nella lotta contro il fumo nei luoghi di lavoro".
A questo proposito, sarebbero da sostenere, secondo gli esperti, anche iniziative mirate di counselling per aiutare quell'oltre 30% di soggetti che, pur provando ripetutamente, non sono riusciti a smettere da soli. Ad ogni modo, conclude il Cnr, la legge Sirchia contro il fumo nei luoghi pubblici, nell'ultimo anno, "ha contribuito notevolmente a ridurre il numero dei fumatori, perché ha svolto, tra l'altro, una funzione di freno psicologico nei confronti di questo vizio". Secondo gli ultimissimi dati raccolti dal ministero della salute, sono infatti, oltre mezzo milione di italiani che hanno detto addio alle sigarette.
Tuoquotidiano.it
17/01/2006
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