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Orsomarso. La valle del fiume Argentino resta chiusa anche dopo l'ordinanza Santelli

ORSOMARSO - A Orsomarso resta bloccato l'accesso alla Valle del fiume Argentino fino alle ore 9 del prossimo 4 maggio, mentre non accenna a placarsi la polemica sull'Ordinanza della presidente Santelli divulgata nella notte del 29 aprile e che da ieri ha autorizzato Bar, Pasticcerie, Ristoranti, Pizzerie, Agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all'aperto, a riaprire i battenti, insieme alla vendita ambulante, ai mercati all'aperto e altro ancora, come la manutenzione delle barche.
Una barriera di cemento è stata infatti posata davanti al ponte di località Ciardotto a poche centinaia di metri a monte dell'abitato di Orsomarso, dal quale ha inizio la strada sterrata che, costeggiando il fiume Argentino, si inoltra lungo il suo profondo e tortuoso corso per circa 6 chilometri fino allo storico "Rifugio montano da Oscar". Emessa dal vicesindaco di Orsomarso Alberto Bottone il 24 aprile scorso e comprendente entrambi i ponti festivi del 25 aprile e primo maggio, l'Ordinanza n. 15 con oggetto "Ulteriori misure straordinarie ed urgenti per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 sull'intero territorio del Comune di Orsomarso periodo 25/26 aprile - 1/3 maggio 2020", non ha subito alcuna modifica, nonostante il "liberi tutti" della Santelli che ha innescato un vero e proprio conflitto di attribuzioni con lo Stato e che, tuttavia, è stata sconfessata da centinaia di sindaci calabresi e dagli stessi operatori del settore che hanno pensato bene di usare prudenza, anche sulla base delle condizioni prescrittive contenute nell'allegato 1, che richiedono ben altri tempi di preparazione. Tornando all'ordinanza sindacale che blocca l'accesso agli autoveicoli nella valle del fiume Argentino, la sua conferma in toto sembrerebbe di fatto una sconfessione della Santelli da parte del sindaco/consigliere regionale Antonio De Caprio, che tra l'altro ancora non ci risulta abbia risolto la questione di incompatibilità esistente fra le due cariche.
Infatti nella premessa si ribadisce che si vogliono "porre in essere azioni cautelative e contenitive, rafforzative dei provvedimenti di carattere Regionale e Nazionale" tesi a scongiurare la "volontà irresponsabile di accedere lungo le aree della Valle del Fiume Argentino". Una evidente contraddizione, quindi, con l'ordinanza della Governatrice e piena sintonia, invece, con la linea del Governo. Ma oltre alle questioni di tipo specificamente commerciale, quale per esempio l'impossibilità del proprietario della struttura sita al capolinea della strada di accesso alla valle, di esercitare la propria attività, qualora avesse scelto di farlo per come previsto dal provvedimento della Santelli, si pone un problema completamente diverso che solleva seri vizi di legittimità e di violazione dei diritti dei cittadini. Infatti molti degli interessati lamentano il fatto che l'ordinanza del vicesindaco di Orsomarso lede il diritto dei proprietari dei terreni siti all'interno dell'area protetta di accedere con mezzo proprio ai loro poderi anche per svolgere i lavori agricoli stagionali. Una questione non secondaria se si pensa che quasi il 70% delle aree agricole e boschive ubicate lungo il corso del fiume Argentino sono di proprietà privata, mentre le zone demaniali sono soltanto una esigua parte e comunque ben identificate. Quest'ultimo aspetto resta tutto da chiarire, anche alla luce delle scelte di carattere politico-amministrativo operate dall'Amministrazione De Caprio da sei anni a questa parte.

Pio Giovanni Sangiovanni
01/05/2020
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