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Grande commozione ai funerali di Antonio Petrucci

TORTORA - Una enorme folla ha partecipato commossa ai funerali di Antonio Petrucci, il funzionario dell’Azienda sanitaria di Paola prematuramente scomparso sabato scorso in seguito alle gravissime ferite riportate a causa di un terribile incidente avvenuto sulla strada statale 18 all’altezza del viadotto che precede lo svincolo per la località Tufo nel comune di San Nicola Arcella, dove per cause ancora imprecisate, l’autovettura sulla quale viaggiava in direzione nord, è uscita dalla sede stradale andandosi a schiantare dopo un volo di oltre 15 metri sulla carreggiata della vecchia statale il cui percorso corre proprio al di sotto del ponte.
La cerimonia funebre si è svolta nella chiesa di San Pietro Apostolo nel centro storico di Tortora ed è stata officiata dal vice parroco don Benjamin che è stato assistito dai concelebranti don Antonello Pandolfi, don Mario Spinicci, don Franco Laurito, don Francesco Lamarca e dal padre gesuita don Franco Maceri.
Intorno alle ore 15.00, quando la salma è giunta nella chiesa del piccolo centro alto tirrenico proveniente dall’ospedale civile di Cosenza, ad attenderla vi erano già centinaia di persone provenienti da tutti i paesi del comprensorio; i suoi colleghi di lavoro che avevano apprezzato e stimato Antonio Petrucci per il suo carattere mite e sempre disponibile a collaborare; personale medico e paramedico dei vari nosocomi dell’Azienda sanitaria n.1; moltissimi amici e conoscenti provenienti da Orsomarso, il paese di origine della moglie con il quale aveva instaurato rapporti solidi di amicizia e dove si recava quasi ogni domenica con tutta la famiglia per riunirsi con gli altri parenti a pranzo e rimanere poi fino al tardo pomeriggio per la tradizionale passeggiata nella piazza del paese.
Ma c’erano soprattutto i suoi fratelli della comunità neo catecumenale di Tortora con i quali aveva condiviso ormai da anni il cammino di fede e di speranza cristiana. Sono stati proprio questi che hanno animato la celebrazione eucaristica proiettandola, con il loro canto nella dimensione di fede, nella prospettiva che va oltre la morte, alla resurrezione e beatitudine eterna. Particolarmente commovente è stata anche la partecipazione degli studenti del Liceo scientifico di Scalea dove studia una figlia dello scomparso; ragazzi e ragazze che si sono stretti accanto alla loro sfortunata coetanea in un sincero abbraccio carico di affetto e di solidarietà umana.
Per quanto riguarda la dinamica dell’incidente e le circostanze che lo hanno determinato non si sa ancora molto; al di là delle diverse ipotesi che si possono fare resta l’immagine del terribile volo dell’auto con a bordo Antonimo Petrucci che per una tragica fatalità è andata ad infilarsi, dopo aver travolto un cartellone segnaletico, nel limitatissimo spazio fra la protezione del ponte e lo sperone roccioso sul quale poggia, senza incontrare alcun ostacolo che potesse quantomeno arrestarne la corsa.
16/05/2005
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