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Per il parco nuovi vertici con alte personalità

PARCO DEL POLLINO - L’Organizzazione lucana ambientalista chiede al ministro dell’Ambiente di non prendere in considerazione qualsiasi proposta o ipotesi di riperimetrazione in senso riduttivo del territorio del parco nazionale del Pollino. La forte presa di posizione è contenuta in una nota inviata alla Direzione per la Conservazione della natura del Ministero dell’ambiente, alla Commissione europea per l’Ambiente di Bruxelles e per conoscenza al WWF Italia, nella quale si sollecita però una rapida soluzione del balletto legato alla nomina dei nuovi vertici dell’Ente che segni concretamente una inversione di tendenza, con una gestione attenta effettivamente alle problematiche delle realtà locali e allo sviluppo sostenibile, secondo quanto stabilito dalle finalità istitutive dell’area protetta stessa il cui decreto risale ormai a sedici anni fa. Si fanno anche i nomi di Franco Tassi, Piero Angela, Philippe Daverio e Luca Mercalli.

“Nonostante i suoi innumerevoli problemi e tra le sue mille contraddizioni degli ultimi anni – si legge nel documento – il Parco del Pollino ha rappresentato, un elemento di protezione dei valori ambientali e naturalistici e rimane l’unica ipotesi in campo per la valorizzazione ed il recupero di quel territorio, per molti altri aspetti penalizzato, costituendo ancora oggi forse l’unica occasione possibile per il suo rilancio economico. Gli ultimi atti dell’Ente Parco, non sembrano andare in questa direzione, non sembrano coerenti con le politiche di sviluppo sostenibile, non sembrano in linea con la difesa degli interessi del sistema ambientale Pollino”.

In particolare gli ambientalisti lucani si riferiscono alla volontà manifestata da alcune amministrazioni locali, di rivedere la riperimetrazione che, secondo la OLA, sembrerebbe dettata più da interessi economici e di sfruttamento del territorio che da motivazioni solidamente supportate da studi e valutazioni adeguate e, per giunta, in assenza del Piano del Parco, strumento indispensabile che dovrebbe tenere conto delle particolari esigenze di tutela naturalistico paesaggistica del territorio prospettando una programmazione seria e coerente di interventi produttivi. Il Coordinamento degli ambientalisti lucani ribadisce che non è più tollerabile che il parco del Pollino subisca altre degenerazioni tali da trasformarlo in un ente dannoso per l’ambiente e utile solo a perseguire interessi clientelari.

Oltre a rigettare qualsiasi ipotesi di ridimensionamento del parco, chiede con forza al Ministro Pecoraro Scanio di dare un segnale di svolta che possa trasformare la discussione del bilancio del parco, da un mero bilancio contabile, costantemente caratterizzato da una pura spartizione di fondi, ad un bilancio ambientale che contabilizzi l’incremento della superficie forestale, la crescita della popolazione della lontra o di pino loricato, i chilometri di sentieri escursionistici gestiti e manutenuti, il numero di sentieri natura realizzati, il numero di imprese eco-turistiche stabilizzate, l’efficienza e la qualità dei servizi turistici offerti.

san. pio gio.
21/02/2007
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