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La scelta e il cammino di ascolto e fedeltà a Dio

LA LOCANDINA di d. G. Mazzillo - Non si può vivere continuamente in bilico, scegliendo solo di … non scegliere. Le letture di questa domenica ci invitano a compiere una scelta chiara: la scelta di Dio e il conseguente cammino di ascolto e di fedeltà verso la Sua parola. È un ascolto nel senso più pieno: è un udire in quanto obbedire (dal latino ob-audire). Non è l’atto puramente formale di chi si limita solo pronunciare sempre le stesse formule, fosse anche una formula impegnativa come quella con la quale, a parole, si riconosceva in Gesù la sua realtà divina, ripetendo «Signore, Signore!». Una fede solo declamata e senza consistenza è come la casa costruita sulla sabbia: corre sempre pericolo di implodere sulle sue sensazioni, le sue illusioni o le false speranze, come quelle riposte in un Dio ritenuto solo garante del proprio successo nella vita. Quando queste vengono deluse, viene meno anche la fede. Forse sarebbe più giusto dire: la fede non c’e mai stata. La fede infatti non vive di illusioni, né di autoinganni, né di miracolismi. Essa è invece come una casa costruita sulla roccia: non crolla, nemmeno quando crollasse tutto il resto. Pertanto non si può invocare Dio, senza impegnarsi a rivedere la propria vita. Ogni tanto, non sarebbe male accettare l’indicazione di un personaggio di B. Brecht: prima di interrogare qualcuno se crede in Dio, sarebbe bene chiedersi quanto la vita effettivamente cambia sulla base della risposta data a questa domanda…

Preghiera
Ecco qui un grappolo di case, sorrette non dall’alto,
come succede nei vigneti,
che in questi giorni
si vanno vestendo di splendore!
Qui il nostro paese è nato
aggrappandosi alle rocce, rocce massicce,
emerse dalla terra come solidi pilastri
resistenti persino ai terremoti,
oltre che alle tempeste.
Su queste rocce sta ancora sfidando il tempo
che quasi le corruga come i nostri anziani,
dei quali già molti mancano all’appello.
O Dio, ho quasi paura oggi
a ripetere questo tuo nome,
per paura di essere solo colui
che ne pronuncia il suono!
E tuttavia non posso farne a meno,
anche solo per chiederti di aiutarmi
a radicarmi ogni giorno di più in te
che sei la Roccia che giammai crolla.
Amen! (GM/01/06/08)

Deuteronomio (11,18.26-28.32) - «Porrete nel cuore e nell’anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi. Vedete, io pongo oggi davanti a voi benedizione e maledizione: la benedizione, se obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione, se non obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, e se vi allontanerete dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire dèi stranieri, che voi non avete conosciuto. Avrete cura di mettere in pratica tutte le leggi e le norme che oggi io pongo dinanzi a voi».

Vangelo secondo Matteo (7,21-27) - «In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

31/05/2008
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