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Sei in /Calabria/2009/Scalea/Bergamo su tributi e debiti

"Il Comune di Scalea nelle nebbie. Non si riesce a sapere la verità dei fatti"

Dall'on. Alessandro Bergamo riceviamo e pubblichiamo questo comunicato che analizza la situazione politico-amministrativa di Scalea alla luce anche delle recenti polemiche e scambi di colpi bassi fra amministratori e opposizione con al centro la questione tributi e debiti.

SCALEA - Il Comune delle nebbie. Questo è ormai diventato il palazzo dell'amministrazione comunale perché non si riesce mai a capire ciò che succede, mai la verità dei fatti. Nel caso dei tributi infatti, nel consiglio comunale di qualche giorno fa il sindaco invece di dare le giuste spiegazioni ha difeso chi ha danneggiato il nostro paese. Il sindaco Russo dice che il credito vantato è di "soli" 330mila euro e non probabilmente milioni di euro: in sostanza il sindaco fa sua la tesi della società tributi Italia senza dimostrare ciò che sostiene, cioè il riscontro documentato degli incassi, attraverso i tabulati e le bollette effettivamente pagate. Cioè, il sindaco, invece di reclamare con forza i soldi che tutti noi cittadini abbiamo versato alla Tributi Italia, si schiera con questa, sotto la maschera di iniziative giudiziarie che non risolveranno nulla.

L'ambiguità del sindaco è palese: oggi ha querelato la Tributi Italia s.p.a., ma perché ha aspettato fino al 28 agosto per sospendere il servizio di riscossione dei tributi comunali, cioè più di 4 mesi dal 23 aprile 2009, giorno in cui è stato arrestato per peculato il presidente di questa società. In Consiglio abbiamo contestato al sindaco per il contratto svantaggioso che ha il comune con queste società, contratto che tra l'altro prevede la riscossione dei tributi da parte della società e il versamento dei proventi alle casse comunali, mentre dappertutto è il contrario: cioè il comune incassa direttamente dai cittadini e poi versa alla società privata le quote stabilite.

E così finalmente ha ammesso che il contratto era sbagliato: purtroppo non ha spiegato perché dal 2002 ad oggi, cioè per sette anni non si è mai accorto di nulla e non ha mai tentato di rinegoziare il contratto stipulato. Addirittura Mario Russo ha cercato di addossare ad altri la responsabilità di questo contratto ma è una falsità perché il contratto con la prima società di riscossione risale al 2002, cioè quand'era sulla poltrona già da due anni.

Il sindaco ha anche affermato che il comune non avrà perdite da questa vicenda perché esisterebbe una fideiussione che porrebbe al riparo l'ente: bene, siamo contenti di questo e come d'obbligo abbiamo chiesto di vedere questa polizza ma, altro mistero avvolto nelle nebbie, sembra che il documento sia chiuso in un cassetto e purtroppo la chiave non si trova.

Alessandro Bergamo - Scalea 3 ottobre 2009

03/10/2009
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