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Paesi in vendita: parla il sindaco di Buonvicino

BUONVICINO - “Non condivido l’idea di chi in sostanza propone la messa in vendita al miglior offerente di un paese o parti di esso, senza sapere poi come, concretamente, si dovrebbe fare”. È lapidario il sindaco di Buonvicino Giuseppe Greco che si inserisce così nella discussione tutta agostana seguita all’iniziativa del suo collega di Cleto che ha avuta vasta eco anche sulla stampa nazionale.
Per la verità il primo cittadino del centro montano alto tirrenico, interviene anche su un articolato scritto di Angelo Costa, presidente del Gabinetto europeo scientifico letterario e originario di Buonvicino che, proprio il giorno di ferragosto ha espresso vari pensieri sul suo paese che, evidentemente, non sono stati completamente condivisi al punto da suscitare reazioni contrastanti in loco. Ma andiamo per ordine:
“Non ha senso – dichiara Greco riferendosi al sindaco di Cleto – perché significa svendere la propria storia e la propria identità, oltre a rinunciare ad investire sulle energie ed intelligenze esistenti, siano essi cittadini residenti o emigranti che continuano a mantenere i rapporti con il proprio paese di origine. È necessario, invece, rimboccarsi le maniche e attirare gli investimenti anche di grandi gruppi su progetti di sviluppo scelti ed elaborati da noi, attingendo a tutte quelle figure che vivono fuori ma che hanno a cuore le sorti del paese e sono disponibili a spendersi per esso. Bisogna mantenere un atteggiamento di apertura, coinvolgendo tutti. Non può essere – prosegue il sindaco di Buonvicino – un singolo benefattore a risolvere le sorti di un’intera comunità, può essere utile ma non è la soluzione migliore.
Un progetto serio di sviluppo deve partire dal basso, dev’essere discusso e condiviso dalla popolazione”. In merito poi a quanto scritto da Angelo Costa e al suo excursus sulla storia e sulla memoria di Buonvicino, Giuseppe Greco è altrettanto chiaro: “La memoria storica – afferma – è patrimonio di un intero popolo, non di singole figure, per quanto illuminate; essa si conserva e si trasmette alle generazioni future grazie all’opera costante di tanti nonni e genitori che hanno avuto la capacità di infondere questo senso di appartenenza ed amore per il proprio paese anche alla generazione dei nipoti che, nati e cresciuti all’estero, o in altre città d’Italia, tornano e si sentono subito a casa propria”.
Entrando nel merito delle iniziative e proposte progettuale per il rilancio del centro da lui amministrato, Giuseppe Greco parte dal recupero del centro storico rivalutando il patrimonio abitativo in prospettiva della creazione di un paese albergo, puntando sulla valorizzazione della risorsa ambientale a partire dalla costituzione di un Centro studi e ricerche con un polo museale legato alla civiltà contadina e alla formazione scientifica sulle tematiche ambientali. Un intervento articolato che ha un punto di forza sulla strada di collegamento Diamante-Buonvicino lungo l’asse del fiume Corvino.
“Accanto ai grandi progetti – precisa però il primo cittadino – non bisogna tuttavia perdere il contatto con la realtà, che significa dare risposte quotidianamente alle richieste di servizi primari dei cittadini, come fogne, viabilità, rete idrica, illuminazione pubblica, servizi sociali, scuola e cultura, sui quali si misura il grado di civiltà di un paese. Non condivido – conclude il sindaco di Buonvicino – l’idea ed il mito dell’americano che torna ogni tanto e dispensa le sue regalie che sicuramente sono sempre ben accette ma non possono certamente rappresentare una risposta seria e un’ipotesi concreta di sviluppo economico duraturo. In questa prospettiva, rispetto alla quale non abdichiamo al nostro ruolo di cittadini e di rappresentanti delle istituzioni locali, ben vengano i grandi gruppi economici che vogliono investire sul nostro territorio ma sempre sulla base dei progetti e delle esigenze espresse da esso”.
san.pio gio.
18/08/2006
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