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La guerra nei Democratici di sinistra

Non è vero che i Democratici di sinistra sono all’opposizione al Comune di Praia a Mare. A sostenerlo, in aperta contrapposizione con quanto sostenuto appena ieri su queste stesse colonne, è quello che in un documento di replica si è definito il ‘’Legittimo Direttivo Ds” di Praia a Mare.
Una risposta molto dura e polemica che definisce illegittimo il coordinamento nominato qualche mese fa, “privo di consenso politico ed isolato fra i compagni” il quale, secondo i firmatari della presa di posizione, vorrebbe portare il partito “all’approdo di opposizione all’Amministrazione comunale di centrosinistra di cui facciamo parte”. Un obiettivo che avrebbe avuto la priorità su tutto: “poco importa se per raggiungerlo – si legge ancora nella nota – sia stato calpestato più volte lo statuto del partito e la democrazia interna, ricorrendo ad un congresso straordinario farsa ed illegittimo, convocato e celebrato all’insaputa di tutti, in cui è stato imposto un coordinamento che non è espressione di alcun consenso della base.
Ci hanno impedito in tale modo di condurre la campagna elettorale, hanno detto falsamente che ostacolavamo la libera partecipazione dei cittadini alla vita del partito ed i risultati quali sono stati? Alle elezioni provinciali, gestite in modo assolutamente inadeguato per incapacità organizzativa e conduzione politica, il partito è stato esposto al ridicolo, con iniziative e comizi deserti ed un risultato elettorale vergognoso per il secondo partito italiano: appena 111 voti pari al 2,7%”. Ma l’elemento che viene fortemente contestato è l’affermazione che i Ds non farebbero parte della maggioranza che amministra il Comune di Praia a Mare. “Noi siamo – si ribadisce nel documento – all’interno della maggioranza di centro sinistra con un assessore in Giunta. Ma chi li ha visti mai costoro? Dove erano in questi anni quando il partito, in modo legittimo e democratico con la partecipazione di tutti i compagni e degli organismi superiori, celebrando un congresso, ha deciso di far parte dello schieramento di centrosinistra, prendendo parte direttamente alle elezioni amministrative del 2002 ed eleggendo un consigliere comunale. Ve lo diciamo noi – attaccano i firmatari del documento – erano nello schieramento avverso, anche come candidati, facevano l’occhiolino al centro destra, condividevano e condividono i programmi e la strategia politica dell’opposizione. Loro sono subalterni non noi, loro sono al carro della minoranza privi di qualsiasi strategia politica autonoma. Nel 2002 l’Assemblea della unità di base di Praia a Mare nominò una commissione con il compito di partecipare alle trattative ed alla elaborazione del programma della lista ‘’Praia Città D’Europa’’.
Quel programma, elaborato con la nostra partecipazione, condiviso da tutto il partito e presentato con la lista dei candidati da un nostro compagno, è stato sottoposto al vaglio degli elettori, dando la vittoria alla lista di centrosinistra. Quel programma conteneva e contiene tutte le scelte portate avanti dall’Amministrazione comunale che noi sosteniamo in modo leale, rispettosi della volontà espressa dal corpo elettorale. Informiamo infine i cittadini e tutti i democratici che noi siamo sempre al nostro posto e non ci arrenderemo ai soprusi. Nel rigoroso rispetto delle regole stiamo conducendo una battaglia di libertà, affinché venga ripristinata nella unità di base dei Ds di Praia a Mare la piena legittimità statutaria ed il ripristino della democrazia interna più volte calpestata ed asservita a ‘’giochini’’ politici inaccettabili”. (11 luglio ’04)Pubbl. su La Provincia cosentina
(san.pio.gio.)
26/07/2004
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