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Referendum: il 60% dei votanti propenso al “no”

REFERENDUM - Il 60% dei votanti propenso al “no”. Circa l’80% degli italiani (pochi) a conoscenza del referendum è più o meno intenzionato a votare. Il “no” prevale nettamente al Centro e al Sud, ma anche al Nord sebbene di poco. Chi parla di sondaggi ultimamente rischia di fare poderose figuracce. Ma pare che di questo rischio non si possa ormai più fare a meno. Ecco dunque arrivare il primo sondaggio sul prossimo referendum sulla “devolution”.
L’agenzia Ipr Marketing azzarda la previsione: il “no” vincerà con circa il 60%. Anche se al momento, ammettono i sondaggisti, poco più di metà degli italiani (53,2%) è a conoscenza del referendum che si terrà il 25 e 26 giugno; il 59,7% pensa di andare sicuramente a votare e il 23,5% ci andrà "probabilmente".
Le domande poste al campione, al di là delle previsioni sul risultato che può ancora cambiare, permettono un'analisi più approfondita anche per aree geografiche, per posizione politica e, in particolare, su alcune tematiche contenute nella legge.
Il 71% del campione dichiara complessivamente una conoscenza sia pure superficiale (solo l'8% dice di conoscerli nel dettaglio) dei contenuti della legge costituzionale sottoposta a referendum. Un livello di consapevolezza ("superficiale") che tra il 59% del sud e il 67,4% del centro passando per il 65,1% del nord, quindi tutto sommato, abbastanza omogeneo. Se si guarda alle posizioni politiche, gli elettori del centrosinistra risultano mediamente meglio informati di quelli del centrodestra: 83,5% di più o meno informati contro il 73%. Quanto alle notizie sullo svolgimento del referendum sono maggiori nell'elettorato del centro nord (58,6%) rispetto al 44,6% del sud.
Riguardo alla propensione di andare a votare o meno, risulta maggiore il coinvolgimento per i “sudisti”: nelle Regioni settentrionali solo il 54,8% risponde che andrà certamente a votare, mentre al Centro e al Sud la percentuale sale al 66,3% e al 62,5%. Sommando anche quelli che "probabilmente" andranno a votare, abbiamo un 80% al Nord, un 85% al Centro e un 85,8% al Sud.
Come si diceva, secondo il sondaggio, il "no" bocciatura della legge dovrebbe prevalere col 60%. Quello che, forse, è più sorprendente, che i contrari alla legge sono in maggioranza anche nel Nord: 51,2% contro il 48,8% di sì. Divario che, ovviamente, si allarga al Centro (68,4% a 31,6%) e resta alto al Sud (60,12% contro 39,9%).
08/06/2006
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