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Storie italiane, storie da Seconda Repubblica

di Franco Guerrera

TORTORA (CS) - Senatore a vita?!? Monti sì, Pannella no!!!
Voglio raccontare un episodio che certamente non ha dell'incredibile ma sicuramente si colloca nello scenario di tante storie italiane, accaduto nella Seconda Repubblica. In data 16 agosto 2011, mi sono permesso di trasmettere, per via e-mail, al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, la seguente proposta che si può riassumere così: Nomina di Giacinto (detto Marco) Pannella a Senatore a vita (art. 59, comma 2 della Costituzione Italiana).

«Scrivo per chiederLe - sostenevo nella mail - una cosa che certamente non può partire da me, singolo cittadino, ma ci provo. Signor Presidente, Le chiedo ai sensi dell' art. 59, comma 2 della Costituzione Italiana), la nomina di Senator a vita del signor Pannella Giacinto (detto Marco) per aver "illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario". Sono tante le battaglie, gli impegni sociali del signor Pannella Giacinto (detto Marco) e, per non essere prolisso, non sto qui ad elencarli, perché noti per la qualità a Lei e a tutta l'Italia, in ultimo l'impegno in materia di "carcerazione". La richiesta non è legata a motivi di appartenenza politica a partiti e/o a movimenti, anche se, da sempre, mi considero: socialista-libertario-riformista-radical-liberale, ma soprattutto, democratico».

Ebbene in data 25 agosto 2011, ad Aieta (Cosenza), in occasione della fiera del libro tenutasi al Palazzo Rinascimentale, alla presenza dell'On. Marco Pannella e dell'on. Rita Berardini, fu presentato il libro-dossier "I veleni Lucani" di Maurizio Bolognetti. Prima dell'inizio della manifestazione ebbi modo di salutare ed abbracciare gli amici radicali Marco Pannella e Rita Berardini e ne approfittai per consegnare a Marco copia della lettera-e-mail trasmessa al Presidente della Repubblica e Marco così mi disse: "A Frà, non ci contare, io non mi illudo, ma non illuderti manco tu, potresti rimanerci male più tu che io, figuriamoci se Giorgio Napolitano pensa a me. Frà, volemoce bene noi, ma ti ringrazio". Io e Marco ci abbracciammo e sorridemmo, era tutto scontato.
Sì tutto scontato. Il Presidente della Repubblica non mi ha mai risposto, neanche un accenno, chissà se la mia richiesta è stata "cestinata".

Invece il Presidente della Repubblica una risposta l'ha data, molto notoria: in data 09 novembre 2011 Giorgio Napolitano nomina il prof. Monti senatore a vita. Questa la motivazione: «Ha illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale».
Sì, è vero Mario Monti ha avuto i meriti per far arricchire le banche e tanti anni fa lo sosteneva lo stesso Giorgio Napolitano, ex comunista. Passa un mese e il Presidente della Repubblica, con l'insistenza dell'UDC dell'On. Casini e con la benedizione del PD (Partito Democratico - Leggasi: BERSANI), conferisce al Sen. Mario Monti l'incarico di formare un nuovo Governo ed espropria, a torto o a ragione, il Premier Berlusconi eletto e voluto prima dal Popolo (Elettorato) e poi dal Parlamento democratico.
E Pannella?!? L'amico Marco, invece, continua a fare le sue battaglie, come in questi giorni, ma non riceve né medaglie e né nomine, ma solo pacche sulle spalle e - purtroppo - anche sputi in faccia.
Questa è una della tante storie italiane, storie da Seconda Repubblica, che si avvia verso la terza ed ultima?!?

20/12/2012
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