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Gli effetti delle operazioni di cassa anche rispetto alla scuola della provincia di Cosenza sono drammatici

Scuola, i tagli agli organici. La provincia di Cosenza la più penalizzata. Intervista al Prof. Francesco Greco

COSENZA - Prosegue il taglio agli organici che interessano la scuola della nostra provincia. Con il prof. Francesco Greco, presidente dell'Associazione Nazionale Docenti, cercheremo di capire in che misura saranno interessati i vari ordini di scuola.

Professore, sappiamo che nostra regione è, insieme ad altre regioni del Sud, fortemente penalizzata dai tagli agli organici del personale della scuola, dato che per il prossimo anno saranno tagliati ben 1.093 posti di personale docente, ma qual è la quota parte che i vari ordini di scuola della nostra provincia dovranno sopportare?

I tagli a livello regionale, interessano i diversi ordini di scuola dall'infanzia alle superiori, è sono cosi distribuiti: -62 posti nella scuola dell'infanzia, -377 nella scuola primaria, -131 nella scuola secondaria di primo grado e -523 nella scuola secondaria di secondo grado. Per la provincia di Cosenza i tagli sono assai più consistenti rispetto alle altre province calabresi. In particolare, i posti in meno assegnati ad ogni ordine di scuola sono i seguenti: -23 all'infanzia, -129 alla primaria, -44 alla secondaria di primo grado e -197 alla secondaria di secondo grado. In totale i posti in meno che saranno assegnati alla provincia di Cosenza sono 393 posti.

Giusto l'altro ieri avete avuto una riunione presso l'Ufficio scolastico provinciale riguardo gli organici, è cambiata qualcosa rispetto a questa situazione?

L'Ufficio scolastico regionale, anche in considerazione di questa situazione di particolare criticità, che lo stesso Usr ha rappresentao al MIUR, ha comunicato che il Ministero ha autorizzato l'istituzione in organico di diritto per la regione Calabria di ulteriori 60 posti. Alla provincia di Cosenza ne sono stati assegnati 21, che d'intesa con il Dr. Troccoli, abbiamo convenuto di ripartirli 10 per la scuola secondaria di primo grado e 11 per quella di secondo grado. Si tratta comunque di un incremento del tutto insufficiente a fronte dei tagli che sono stati operati e le cui conseguenze saranno assai pesanti, sia sul piano occupazionale che su quello della quantità e qualità del servizio di istruzione nella provincia.

Dunque, tagli ed ancora tagli alla scuola. Ma quali sono i criteri con i quali vengono decisi e quali sono gli effetti che producono nelle scuole ed in particolare nell'offerta formativa e nella didattica?

Sono quasi vent'anni anni che partecipo ad incontri ad ogni livello che interessano la scuola. In passato, c'era una maggiore considerazione delle specificità del territorio e delle esigenze che esprimo realtà tormentate come la provincia di Cosenza, strutturalmente debole, con vaste aree interne prevalemente montuose e con sistemi di trasporto sempre più precari. Ma, da qualche anno, dietro la pretesa del contenimento della spesa, i provvedimenti che riguardano la scuola anziché essere contenuti in norme specifiche sono inseriti in leggi finanziarie, ove il dato di partenza è la imposizione di tagli lineari alla spesa, demandando poi al ministero la facoltà su dove operarlo. A volte, tutto questo, qualche ministro senza alcun pudore lo ammanta come riforma necessaria, ma tutti noi sappiamo che si tratta di alchimie ove ogni intervento sottonde un solo obiettivo, drenare risorse ad un settore che, invece, un Paese accorto che tiene al proprio futuro non dovrebbe mai far mancare. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti! È di questi giorni la notizia di un liceo, in provincia di Monza, ove il dirigente scolastico per pagare gli stipendi ad alcuni docenti non di ruolo è stato costretto ad attingere al fondo cassa dei contributi volontari delle famiglie.

28/05/2011
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